Settore edile al tracollo, lettera Filca Cisl


Chieti – Riceviamo da Gianfranco Reale (Filca Cisl): “Negli ultimi due anni il settore edile della Provincia di Chieti ha subito la perdita di oltre 2000 posti di lavoro. 200 imprese attive nel settore delle costruzioni sono state costrette a chiudere. I lavoratori dipendenti sono sempre meno, le aziende locali sono sempre più alle prese con procedure fallimentari, e molte altre sono costrette a fare ricorso agli ammortizzatori sociali (Cassa Integrazione ordinaria, in deroga e straordinaria).
Noi diciamo basta!
Basta alla totale indifferenza della classe politica!
Basta a questo continuo disastro che mette sul lastrico intere famiglie!
È arrivata l’ora di svegliarsi!
È giunto il momento di affrontare con determinazione le problematiche del settore edile!
L’Appello è rivolto a tutte le Istituzioni.
Davanti a questa situazione, per fronteggiare la crisi e rilanciare il comparto edilizio, la Filca-Cisl di Chieti è pronta a dare il suo contributo nell’interesse dei lavoratori e delle imprese locali.
Questo contributo necessita del sostegno di tutti, in particolare di Comuni, Provincia e Regione.
La strada da percorrere è quella di un vero “Patto per l’edilizia e per l’occupazione”, nel quale le parti sociali devono fare rete.
Un’intesa condivisa, che abbia tra le sue finalità, oltre al rilancio del settore, anche il monitoraggio delle opere pubbliche e private, per verificare periodicamente lo stato di realizzazione e il rispetto della tempistica programmata.

Bisogna realizzare una mappatura completa di tutte le opere già finanziate e immediatamente cantierabili per poter velocizzare l’avvio e la conseguente apertura dei cantieri.
È necessario programmare nuove opere pubbliche e analizzare lo stato delle autorizzazioni per costruire nelle opere private.
L’altro fronte della nostra battaglia deve essere quello contro il lavoro nero che vede un incremento costante dei finti “lavoratori autonomi”. Un vero disagio che infligge un colpo mortale all’economia.

Non è più possibile osservare passivamente questa realtà che ha messo in ginocchio intere famiglie.
A pagare il prezzo più alto sono stati, come spesso accade in questi casi, i lavoratori.
Molti nostri colleghi e amici hanno perso il lavoro, o si sono ritrovati nella difficile condizione di cassintegrati.
In questo scenario di grave crisi siamo chiamati ad operare, ognuno secondo il proprio livello di responsabilità, per invertire la tendenza negativa ed assicurare ai lavoratori del comparto e alle loro famiglie la tranquillità necessaria per affrontare con speranza il futuro.

La responsabilità sociale di un’amministrazione locale o di un qualsiasi committente, a trovare soluzioni cantierabili e dare risposte, deve venire prima di ogni altra questione.
Il cammino non sarà certo semplice, ma la determinazione e la volontà non mancheranno, insieme al coraggio e all’impegno di tutta la nostra Organizzazione Sindacale”.


08 Maggio 2013

Categoria : Economia
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