Regione, verso un no a “petrolizzazione”
L’Aquila – La Regione gonfia i muscoli e ancora una volta proclama la propria contrarietà alla “petrolizzazione” del territorio e del mare Adriatico. L’Abruzzo, magari, consuma petrolio, ma non vuole che se ne estragga ancora (naturalmente, neppure gas o altro) a casa sua. E’ la strada intrapresa oggi dal consiglio regionale, che oggi ha approvato all’unanimita’ una risoluzione – proposta dal Consigliere dei Verdi Walter Caporale, e votata in blocco da maggioranza e opposizione – in cui si impegna l’Assemblea a emanare, nel piu’ breve tempo possibile, una legge di moratoria che blocchi nuove ricerche ed estrazioni di petrolio sul territorio abruzzese, vincolando la Regione, nell’esercizio delle proprie competenze in materia di governo del territorio, a non rilasciare l’intesa prevista al conferimento di nuovi titoli minerari per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi.
Nel documento si sottolinea la netta contrarieta’ agli impianti per l’estrazione di idrocarburi, evidenziata in piu’ occasioni da movimenti spontanei di cittadini, dalle associazioni di categoria degli operatori economici e professionali, dal mondo della scuola e dell’universita’, dagli Enti locali e persino dai Vescovi. In rappresentanza della Giunta e’ intervenuto in Aula l’Assessore Mauro Febbo che ha rimarcato “l’impegno suo e dell’intero Esecutivo regionale, per attivare qualunque iniziativa utile a bloccare la proliferazione di questo tipo di impianti, pur nella consapevolezza che si tratta di una materia di esclusiva competenza statale, in cui le Regioni hanno un ruolo molto limitato”.
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