Cospa: “I poteri che danno alla testa…”
Ofena – Il capo dell’associazione allevatori Cospa, Dino Rossi, ha inviato al vice capo della Protezione civile De Bernardinis il seguente esposto: “Facendo seguito a quanto già esposto nella precedente missiva, il Cospa Abruzzo è venuto a conoscenza di altri fatti precedenti al terremoto e comunque ricollegabili. Per quanto riguarda le case ATER, ubicate in località San Francesco e più precisamente l’appartamento che Il Sindaco ha stabilito di sistemare con i soldi della protezione civile, l’amministrazione ATER, già da tempo aveva deciso di restaurarlo dopo che l’assistente sociale Ciampa Colomba aveva più volte sollecitato il proprietario, per renderlo abitabile ad accogliere la famiglia di Garcia De La Guarda Maria del Carmen, una famiglia composta da quattro persone che da anni vive in una mansardina di 50mq, in via L. Sidoni n°2, avente un tetto coperto di eternit (di quelli cancerogeni). Miracolosamente, il 24 agosto 2007 l’ufficio tecnico comunale di Ofena con un sopralluogo la fece diventare agibile aumentando la volumetria senza che venissero apposte modifiche al fabbricato. Tutto questo per non assegnare l’appartamento ATER alla famiglia sopraindicata solo perché il convivente si era candidato con una lista avversaria all’attuale amministrazione. Dopo le ripetute insistenze sia dell’ assistente sociale che è a supporto della famiglia che dell’avente diritto, il Sindaco opta ad assegnare loro uno dei tre appartamenti nel centro storico di 35mq compreso di servizi, ristrutturati e ricavati da vecchi edifici una volta fatiscenti, i quali non sono corrispondenti alla Legge regionale del 25-10-1996, n°96, pubblicata sul Bura, n°21 del 15-11-96, la quale prevede per un nucleo famigliare di 4 persone, mq 60+20% per i sevizi, per un totale di 72 mq, il doppio dell’appartamento assegnato.
Attualmente questi appartamenti sono stati ceduti ai terremotati Francesco Carota, alle sorelle Moscardelli Cleta e Clementina, sprovvisti di servizi di prima necessità come acqua e corrente elettrica.
A questo punto ci si chiede: come possono essere sufficienti i tre appartamenti dell’ex casa ANAS ora della Provincia dell’Aquila per i terremotati di Ofena? Si spera che vengano presi seri provvedimenti nei confronti di chi gestisce i poteri di protezione civile solo per arrecare danni ad una popolazione già psicologicamente ed economicamente provata e che molto presto per rientrare nelle loro case dovranno mettere mani al portafoglio contrariamente a quanto è accaduto per i terremotati aquilani che si ritrovano le case belle e sicure senza pagare l’affitto. Tutto questo solo perché nei piccoli comuni i sindaci vengono investiti da poteri forti che gli danno alla testa”.
Il Prefetto Gabrielli, venuto a conoscenza dell’esposto del Cospa, ha chiesto sia al Comune di Ofena che alla Protezione civile di approfondire i fatti denunciati e di in formare la Prefettura sulla reale situazione.
(Nella foto inviata dal Cospa: La sindaca di Ofena legge meglio le sue stesse ordinanze?)
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