“Cialente non sia lasciato solo” – Roma sfrontata si precipita a promettere soldi


L’Aquila – A SORPRESA ARRIVA LA SOLIDARIETA’ DEL “NEMICO” DI SEMPRE, CHIODI, E DI DEL CORVO – IN SERATA LA NOTIZIA CHE UNA PARTE DEL MILIARDO STA ARRIVANDO – Ha fatto effetto la drammatica decisione del sindaco Cialente di dimettersi (il 21 maggio) se non arriveranno i soldi per avviare i lavori in centro, in base a progetti pronti, e soprattutto fa effetto, oggi, la scomparsa del tricolore dai palazzi comunali. L’Aquila non è più Italia, Napolitano lo sa, come lo sa il governo Letta, raggiunto ieri dalla disperata lettera del sindaco. In serata, intanto, come potete leggere più sotto, da Roma arrivano assicurazioni sull’invio di parte del dovuto. Ma andiamo con ordine.
Una inattesa, ma importante solidarietà è arrivata dal presidente della Regione Chiodi, che stamana ha sostanzialmente detto: “Il sindaco del capoluogo non sia lasciato solo. Contatterò autorità politiche e di governo affinchè il problema L’Aquila sia davvero affrontato e risolto”. Una novità che dà forza alla decisione di Cialente, da un Chiodi che è sempre stato in polemica con il sindaco aquilano, ma oggi si schiera con lui, pur ricnoscendo che dalla fine del commissariamento, è emerso l’errore di aver affidato ai comuni la ricostruzione. Compreso quello dell’Aquila.
Stavolta, tuttavia, la croce non può essere addossata ai comuni. E’ Roma che tarda, oppone le sue estenuanti ritualità burocratiche, pare infastidita dalle pretese abruzzesi. Come se il caso L’Aquila fosse “normale”. Cialente ha rilevato che per l’Emilia sono comparsi velocemente ben sei miliardi, mentre per L’Aquila si aspetta dal 21 marzo che accada qualcosa di concreto. Bene, dice Cialente, sono contento per l’Emilia, ma dico che “ci stanno crepando”, ci stanno lasciando morire, e “non ne posso più”, sono demoralizzato anche “dalle reazioni della gente che se la prende con me”. La goccia che ha fatto traboccare il vaso? La sfilata dei critici d’arte nelle vie aquilane, a scoprire il disastro, a recriminare, a dire cose demagogiche, ad accusare alla rinfusa tutti senza sapere come stanno le cose.
Le grida del sindaco (che dice: “Stavolta faccio sul serio, me ne vado il 21, venga il prefetto in Comune a governare la città”) qualche effetto immediato lo hanno avuto. Questa mattina colloquio con il prefetto Alecci, e da Roma una telefonata del Ministro per la coesione, Trigilia, successore di Barca. I soliti impegni? Staremo a vedere. Tanto, il 21 arriva velocemente e Cialente non fa certo marcia indietro. “Credetemi, abbiamo fatto tutto ciò che era umanamente possibile” dice alle telecamere Rai. Nel pomeriggio anche il presidente Del Corvo ha dato ragione a Cialente, ricordandogli che da tempo la Provincia lamentava il comportamento nocivo (a suo giudizio) della gestione Barca.

ARRIVANO I SOLDI? – Certo non mancano di sfrontatezza i big romani, ad alti livelli. Le urla di Cialente avrebbero provocato dopo poche ore, secondo quanto si apprende stasera, un risultato immediato: soldi in arrivo. “Dal Dipartimento della Coesione territoriale mi assicurano che per l’inizio della prossima settimana sara’ trasferita al Comune dell’Aquila la prima tranche di 255 milioni di euro alla quale seguira’, verosimilmente entro un mese, la seconda tranche da 300 milioni.” Lo dichiara l’assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano, sui tanto attesi fondi della delibera CIPE. “Ma e’ stato necessario ricordare all’Italia – continua Di Stefano – come hanno bene argomentato gli storici dell’arte all’indomani della loro visita in citta’, che il centro monumentale dell’Aquila appartiene alla Nazione e la sua ricostruzione non e’ e non deve essere, un problema locale. Sono necessarie tutte le energie e dunque ben vengano anche quelle, seppur tardive, del presidente della Regione, ex Commissario alla Ricostruzione, Gianni Chiodi e del presidente della Provincia, Antonio Del Corvo. E’ vincente la decisione presa di affidare ai Comuni la ricostruzione dei propri centri – conclude l’assessore – poiche’ le strategie e le procedure adottate sono chiare. Quello che serve sono solo finanziamenti certi e costanti nel tempo che possono essere erogati esclusivamente, non mi stanchero’ mai di ripeterlo, con il ripristino della Cassa Depositi e Prestiti, modalita’ che, peraltro, la gestione Chiodi non seppe assicurare. Questa e’ la posizione del Comune dell’Aquila e dei Comuni del Cratere Sismico. Una posizione compatta, trasversale, chiara che il Governo non puo’ ignorare”.
(Ndr) – Purtroppo le notizie diffuse da Di Stefano amaramente confermano che in questa sempre più sconcia Italia, solo gridando e minacciando estreme conseguenze si riesce ad ottenere ascolto. Una verità davvero deprimente. Sempre che ciò che Roma promette risponda al vero: c’è, infatti, ampio spazio per rimanere scettici.


07 Maggio 2013

Categoria : Cronaca
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