Diritto allo studio, non solo pezzi di carta
L’Aquila – Il Coordinatore dell’Udu (Unione degli studenti) L’Aquila Andrea Fiorini, il Presidente del Consiglio Studentesco Valentina Ciaccio, i rappresentanti degli studenti nel CdA dell’Adsu dell’Aquila Andrea Fidanza e Marco Taraborrelli, il rappresentante degli studenti nella Conferenza Regione-Università Giacomo Pio, i rappresentanti degli studenti nel Cda dell’Università dell’Aquila Chiara Teresa Juchich e Lorenzo Cococcia, i rappresentanti degli studenti del Senato Accademico dell’Aquila Luana Del Gaone, Marco Carlini, Luca Lombardi scrivono una lettera aperta sui trasporti ai presidenti del Lazio, Zingaretti, e dell’Abruzzo, Chiodi, oltre che al rettore di Orio: “In un momento storico particolare, di forte crisi economica e sociale, la possibilità di accesso e fruibilità di alcuni “beni” assume un’importanza rilevante per evitare l’acuirsi delle differenze sociali e per favorire l’uscita dalla crisi stessa. L’Università non è solo il luogo in cui si “acquisisce” un pezzo di carta, ma è il
luogo di cultura per eccellenza, dove si vive anche di socialità e si sperimentano valori, relazioni e un modello di società più giusta. Per questi motivi l’Università diventa un luogo fondamentale da vivere al massimo delle potenzialità.
“Il diritto allo studio” non si raggiunge solamente attraverso l’accesso allo studio, le mense o le borse (di per sé certamente importantissime), ma anche attraverso la possibilità di frequentare il luogo dove si è iscritti ad un corso di laurea.
Nei momenti immediatamente successivi al sisma del 2009 l’Università dell’Aquila ha affrontato una
diaspora nella “residenzialità” dei propri studenti; diaspora che ha interessato, come approdo, oltre
all’Abruzzo anche il Lazio.
In quel momento si potette sopperire all’esigenza di frequentare i corsi, e l’università in generale, tramite un sistema di trasporto diretto e gratuito come soluzione temporanea. Alcune tratte Lazio-Università dell’Aquila furono coperte con il cosiddetto trasporto dedicato (Cassino-Sora-L’Aquila, Frosinone-L’Aquila,Rieti-L’Aquila), altre, nonostante la forte richiesta dell’Udu (anche attraverso petizioni) non furono mai coperte (Roma-L’Aquila) e ancora oggi questa lacuna genera alcune disparità.
Dopo quattro anni tale strumento emergenziale non è più “sostenibile” in quelle modalità, pur rimanendo
tuttavia la necessità di sopperire ad una esigenza di mobilità, sempre più reale e richiesta da parte degli
studenti. Il dato che vogliamo portare a Sua conoscenza è particolarmente importante. Consultando i dati forniti
dall’Anagrafe Nazionale degli Studenti: non solo il Lazio risulta essere la prima regione (dopo l’Abruzzo
ovviamente) per numero di frequentanti all’’Aquila, ma gli immatricolati all’Università dell’Aquila
provenienti dalla Regione Lazio risultano superiori di quasi il 70% rispetto a quelli che si registravano negli
anni pre-sisma. Il numero totale degli iscritti all’ateneo aquilano provenienti dal territorio laziale sfiora
ormai le 5.000 unità. Naturalmente sono proprio le province di Rieti, Roma e Frosinone quelle maggiormente interessate dal
fenomeno.
Lungi dall’essere un problema, questo aumento di iscritti è una grande opportunità sia per l’Università
dell’Aquila che per i cittadini del Lazio stesso, che trovano spesso nell’Università dell’Aquila un’offerta
formativa in grado di permettere l’accesso e il diritto agli studi (si pensi a titolo di esempio a Psicologia
triennale e magistrale, a numero chiuso negli Atenei pubblici laziali, ma non in quello aquilano, o ai corsi a
programmazione nazionale dell’area sanitaria o di Scienze della Formazione Primaria).
Tra un contesto cittadino con ancora difficile soluzione dell’esigenza abitativa e la crisi economica e
sociale delle famiglie, un sistema di trasporto efficace ed economicamente accessibile da Rieti, Roma,
Frosinone e Cassino-Sora verso L’Aquila risulta essere una priorità per gli studenti laziali iscritti
all’Università dell’Aquila: questo vale sia per coloro che vivono un pendolarismo quasi quotidiano, che per coloro che usufruiscono del trasporto ad inizio e fine di ogni settimana.
I problemi sono variegati a seconda delle tratte, certamente nel caso Roma-L’Aquila l’esigenza primaria
non risiede nella quantità delle linee, ma nei costi e nella possibile integrazione tra i sistemi di mobilità
urbana (e della conurbazione) di Roma e L’Aquila e la tratta interurbana tra le due città. Sulle tratte dalla
provincia di Frosinone invece le problematiche coinvolgono certamente anche la quantità delle linee a
disposizione, oltre al sistema tariffario, così come per la tratta Rieti-L’Aquila è indispensabile integrare i
trasporti su gomma e su rotaia.
Nel caso di specie della Roma-L’Aquila, peraltro, c’è un bisogno “biunivoco”, considerando l’afflusso non
marginale di studenti abruzzesi verso gli Atenei romani.
Solo dalla provincia dell’Aquila risultano essere oltre 2.000 infatti gli studenti iscritti negli Atenei romani.
Per questo motivo la tematica non può che coinvolgere entrambe le Regioni.
Scriviamo quindi a Lei, e per conoscenza al Presidente della Regione Abruzzo e al Rettore dell’Università
dell’Aquila, per chiederLe un incontro diretto e preliminare tra Lei e gli studenti dell’Università dell’Aquila,
anche attraverso una delegazione di studenti residenti nella Regione Lazio e direttamente coinvolti dalla
problematica, e per attivare un vero e proprio accordo di programma tra Regione Lazio, Regione Abruzzo,
Trenitalia e le Aziende di mobilità interessate alle tratte, affinché si possa potenziare il sistema di trasporto
sulle tratte indicate e costruire un sistema tariffario universitario sostenibile ed integrato tra Regione Lazio
e Città dell’Aquila (o più in generale tra Lazio e Abruzzo)”.
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