LFoundry, dubbi e sospetti sindacali
Avezzano – Cosa faranno i tedeschi nuovi padroni della ex Micron, oggi già marchiata LFoundry? Dubbi, incertezze anche molti sospetti da parte soprattutto del mondo sindacale. Domani a Roma, sede ministeriale, ci sarà un incontro per tentare di avere garanzie e notizie sulle intenzioni dei nuovi signori del microchip. Il sospetto è che almeno 400, o giù di lì, dei 1600 lavoratori occupati siano ritenuti di troppo. E che la cassa integrazione possa protrarsi o ampliarsi. Urgente, dunque, è avere assicurazioni nero su bianco sulle nuove prospettive per la più grande azienda della Marsica. Micron non comunicava, non dichiarava, non parlava: sceglieva solo i destinatari ritenuti più affidabili per far filtrare notizie ovviamente gradite ai padroni. Poco comunicativi, del resto, anche i sindacati. Come agiranno i nuovi della LFoundry?
La regola, purtroppo consolidata nel passato, dice che il padrone compera per tagliare personale, non certo per tenerselo tutto accollandosi oneri che intende alleggerire. Nello stabilimento lavorano centinaia di persone residenti nella Marsica, ma anche a L’Aquila, in Valle Peligna, nel Reatino e altrove. Un’azienda multiterritoriale, dunque, che sta a cuore a diverse comunità .
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