Varone, la musica per riscoprire valori
Sambuceto – SERATA AL NEXT BAR CON DIECI BRANI COUNTRY WEST-COST CON SPRUZZATE ROCKETTARE – (di Stefano Leone – foto Massimo Leone) – Lui lo ha chiamato “show acustico”. E’ stato il primo assaggio delle tappe di avvicinamento, (un altro appuntamento è previsto per la sera del 17 maggio prossimo), al concerto del prossimo 29 maggio al teatro d’Annunzio. Gennaro Varone e la sua band Le Storie Infinite, hanno messo in piedi una performance, ieri sera presso il Next Bar di via Aldo Moro a Sambuceto, di suoni affabili e coinvolgenti. L’atmosfera era quella che potrebbe annoverarsi tra le soavità di un piano bar, all’emozionante abbraccio del sound Pop. L’ambiente, si è presentato molto gradevole, tavoli con ospiti attenti, coinvolti e piacevolmente intrattenuti. L’acustica delle musiche è risultata garbata pur nella sua incisiva sonorità. Lui, il magistrato-musicista e leader del gruppo, apre la serata con le presentazioni e non perde l’attimo, fra un pezzo e l’altro, per dare una spiegazione veloce ma esaustiva del brano che sta per suonare. Fra i componenti la band si percepisce, pur nel garbato atteggiamento della consapevolezza di essere protagonisti, un affiatamento e un’intesa cristallina e senza costruzioni. Vanno via una decina di brani che al termine lasciano gli ospiti come avessero ancora “necessità” di ascoltare musica. Chiedono a voce alta il bis. Lo chiedono più volte e lui, la toga dello Stato con la chitarra, non delude i suoi fans. Replica per due volte prima dei saluti. D’altronde, l’atmosfera è quella che lui predilige: gli artisti che propongono e il pubblico che partecipa. Vivere un momento di unione nel quale riscoprire attraverso la musica valori comuni. I testi che compongono i brani percorrono questi stati d’animo, attraverso una ricerca musicale, la quale, (pur prendendo spunto dal temperamento melodico, spesso romantico di Gennaro Varone), si sperimenta senza timori in vari generi ritmici che vanno dalla ballata cantautorale classica, al country west-cost, allo swing, al valzer, al tango, al pop anni ‘80, con spruzzate rockettare nel brano più graffiante, (Sembra l’Italia), ed in quello icona del gruppo “Sognare le cose impossibili“. Soprattutto, il bisogno di ‘esserci’, dunque, che conferma il pensiero del leader della band di non lasciarsi passare le cose addosso, di essere consapevoli e vigili verso tutto ciò che pubblicamente o intimamente ci accade, ci tocca, ci sfiora o ci sconvolge.
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