Il Mia Casa: “Edilizia pubblica, dov’è il progetto elaborato da Abruzzo Engineering?”
L’Aquila – (di Pio Rapagnà, Mia Casa d’Abruzzo) – La Conferenza dei Capi Gruppo del Consiglio regionale e l’Ufficio di Presidenza non hanno inserito tra i punti all’ordine del giorno della seduta di martedì prossimo 7 maggio la problematica relativa alla riparazione, ricostruzione e messa in sicurezza antisismica della Edilizia Residenziale Pubblica, della Regione Abruzzo e dei Comuni del cratere, danneggiata dal terremoto del 6 aprile 2009.
Lo stesso Consiglio e la Giunta Regionale, nei 4 anni ormai trascorsi, sono stati completamente “assenti”, mentre “senza alcun costrutto” è stata l’attività della Commissione Speciale regionale per la ricostruzione post-terremoto.
Eppure, la Legge Regionale n. 6 del 30 aprile 2009, recava disposizioni urgenti conseguenti al sisma del 6 aprile 2009” e, in particolare stabiliva che la Regione Abruzzo, in collaborazione con lo Stato, con le Province, con i Comuni, con tutti gli enti pubblici e privati interessati avrebbe dovuto promuovere la ricostruzione di tutte le zone distrutte e colpite dal sisma del 6 aprile 2009.
La Commissione Speciale regionale per la ricostruzione post-terremoto, istituita il 19 ottobre 2010, aveva il compito di monitorare il processo di ricostruzione abitativo/infrastrutturale, sociale, culturale, economico e produttivo, elaborare e proporre provvedimenti di legge e/o amministrativi, avviando come impegno prioritario e con il coinvolgimento di tutti gli attori locali, l’elaborazione di una proposta di legge sulla ricostruzione da presentare al parlamento.
Purtroppo ormai, per l’attuale Consiglio regionale e per la Giunta il tempo è scaduto, poichè tutte le occasioni per contribuire, incentivare, accelerare e sostenere la ricostruzione, sono andate perdute: nemmeno in concomitanza con le cerimonie ufficiali di ricordo e commemorazione delle vittime del terremoto del 6 aprile 2009 è stato discusso e approvato una “Legge regionale ad hoc” per la ricostruzione e la messa in sicurezza antisismica, e nemmeno è stata presa in considerazione la “proposta” presentata dal Mia Casa d’Abruzzo il 17 luglio 2010 e quotidianamente sollecitata.
Già il 3 luglio 2009, il Mia Casa d’Abruzzo “denunciava” che la immediata e concreta “disponibilità” dei dati elaborati da “Abruzzo Engineering” AVREBBE DOVUTO PORTARE ad un “urgente e straordinario” intervento di messa in sicurezza antisismica degli alloggi pubblici costruiti in zone di acclarato alto e altissimo rischio sismico e consentire ai “soggetti attuatori” della ricostruzione di realizzare in tempo utile un “serio e tempestivo” intervento sugli alloggi danneggiati dal terremoto e lanciare una efficace e concreta “Campagna Casa sicura” su tutto il territorio regionale.
Oggi, a maggior ragione, chiediamo di nuovo e con forte indignazione alla Regione Abruzzo, alla Protezione Civile e alla Provincia dell’Aquila che fine abbiano fatto, e come sono state utilizzate le risultanze, le conclusioni e le proposte del lavoro delle Società “in housing” Collabora e Abruzzo Engineering. Lo studio, “rivisto e ampliato” per conto della Regione negli anni dal 2003 al 2006, venne “arricchito” da un dettagliato elenco di sopralluoghi e certificazioni con rispettive “schede tecnico-anagrafiche” di accompagnamento per ogni singolo alloggio e annotati i lavori da eseguire con le spese da affrontare: che cosa è stato fatto invece in Abruzzo, in merito alla “messa in sicurezza” preventiva delle abitazioni pubbliche delle ATER e dei Comuni realizzate in zone sismiche?”.
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