Superstrade, adesso i soldi ci sono


L’Aquila – NEI QUASI 1000 MLN DEL GOVERNO SOLDI PER LA 260 VERSO AMATRICE E LA 17 – MOLTI DUBITANO CHE LE NOTIZIE DATE SIANO VERE E CHE I LAVORI COMINCINO – (L’unica opera portata a termine, la galleria di Serralunga) – Qualche giorno fa la senatrice Stefania Pezzopane presentava e illustrava un’interrogazione, con cui si mettevano in luce gli inspiegabili ritardi nell’esecuzione di due tronchi sulla costruenda superstrada per Montereale e Amatrice. Un’arteria che sicuramente batte ogni record, in provincia dell’Aquila, da incompiuta cronica. Cominciata 30 anni fa, fu allungata di qualche chilometro nel 1985 (da Pizzoli fino a Cagnano Amiterno) e poi tutto si è di nuovo fermato per anni e anni. La Pezzopane rilevava l’assurdità di tali ritardi, pur essendo destinati alla strada ben 46 milioni, fermi chi sa dove.
In realtà, la totale mancanza di volontà politica nei confronti dell’opera, morta tra ANAS, Provincia, Regione. Eppure, un’arteria di estrema importanza per l’Abruzzo che verrebbe dotato di una “porta” di ingresso dalle Marche, verso il proprio interno, verso Napoli, la Marsica e Roma.
Ieri il presiedente Chiodi ha annunciato l’arrivo di ingenti somme (poco meno di 1 miliardo) dal Governo per opere stradali, aeroportuali, ferroviarie in Abruzzo. Tra tali opere, risorse per la superstrada verso matrice, e anche per la strada 17 Antrodoco-L’Aquila-Navelli: un’altra gigantesca incompiuta da una quindicina di anni, in quanto sono stati realizzati solo una dozzina di chilometri tra S.Pio e Navelli, mentre vanno avanti lentissimi da più di due anni i lavori per lo svincolo di Bazzano alle porte dell’Aquila. Per Chiodi, vi sarebbero circa 90 milioni anche per completare i lavori sulla 17.
Secondo l’opposizione politica regionale, l’annuncio è un falso e segue quello, analogo, del 2009, rimasto senza alcun esisto. In effetti, le due opere stradali, come tante altre in Abruzzo, sono ferme al palo. Se i lavori riprendessero davvero, e ci dovrebbero far sapere quando e fino a quando (solo a questo si potrebbe credere…), sarebbe una manna per l’occupazione e il settore dell’edilizia. Basta un dato per dirla tutta: in un’area da ricostruire come quella aquilana, è in difficoltà l’unico cementificio esistente, quello di Cagnano Amiterno. Sembra una barzelletta, invece è pura e semplice verità, fotografia di uno stato – l’Italia – che nessuno ormai comprende pur sforzandosi di capirlo.


04 Maggio 2013

Categoria : Cronaca
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