Oggi a Cocullo è la loro festa


Cocullo – (di G.Col.) – I SERPENTI “SENTIRONO” IL TERREMOTO DEL 2009 IL GIORNO PRIMA? – (Foto da sinistra: un biacco, un cervone e un saettone) – Oggi 1 maggio a Cocullo festa dei serpari, e anche dei serpenti, tra i quali soprattutto esemplari di cervone, saettone e biacco. Li potete vedere nelle foto. Sono rettili non velenosi, talvolta anche di dimensioni ragguardevoli (un metro o anche di più), che gli esperti serpari hanno catturato sulle montagne della zona e che, viene gsrantito, saranno restituiti alla liberttà dopo la festa. Speriamo che sia davvero così.
Anche i serpenti, infatti, sono animali e come tali protetti, hanno dei diritti e non deve essere loro arrecato – tanto meno per divertimento o pulsioni religiose – del male. La festa dei serpari ha lasciato il tradizionale primo giovedì di maggio, per scegliere il 1 maggio, mercoledì. Così, sperano a Cocullo, ci sarà più gente dato che è in corso uno sterminato “ponte” ormai agli sgoccioli. Ma non per tutti… oggi le scuole erano ovunque quasi vuote e così sarà anche giovedì e venerdì, presumibilmente.
Il rituale della ricorrenza non è cambiato, e neppure la sua promozione turistica lo è. Ci si affida a qualche articoletto sui giornali locali, niente di più. Eppue, questo minestrone di paganesimo e fede è affascinante per tutti.
Se l’Abruzzo avesse un turismo e qualcuno se ne occupasse, ne trarrebbe grandi vantaggi. Da sempre andiamo avanti alla buona, alla casareccia. E niente accenna a cambiare. I serpenti, pazienti, dal canto loro, ce la mettono tutta, attorcigliati alla statua di S.Domenico o nelle mani ritrose di qualche signora in vena di foto da collezione.
Oggi ci sarebbe anche uno spunto in più per “promuovere” la festa e i suoi rettili: il 5 aprile 2009, viene riferito dai serpari ai giornalisti, la vigilia del grande terremoto in Abruzzo, si trovarono più serpenti del solito. Erano all’aperto allarmati dai fremiti premonitori della terra? Sarebbe interessante, e anche utile, una ricerca di questo tipo. Degli animali e del terremoto se ne dicono tante, e qualcosa di vero ci sarà: “sentono” il terremoto talpe, galline, pecore, rospi, asini, cavalli, mucche, oltre che cani e gatti. La loro sensibilità percepisce campi elettrici anomali o minimi tremoti del sottosuolo? Varrebbe la pena di aprire un dibattito anche su questo, nel paese e nella regione dei serpari.
Se nei santuari accademici qualcuno nutrisse qualche interesse diverso dai soliti.Di bottega, magari… E naturalmente molto ben retribuiti.


01 Maggio 2013

Categoria : Cronaca
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