Rapagnà su situazione abitativa
Roseto – Soltanto attraverso un significativo “recupero” del patrimonio abitativo pubblico e privato esistente in Abruzzo e con un canone di affitto veramente equo e giusto rispetto alle condizioni economiche “effettive” dei nuclei familiari che non sono proprietari di alcuna abitazione, sarà possibile dare una risposta a tutti coloro che, anche a seguito delle grave crisi economica incombente, vivono quotidianamente il “dramma” della Casa, del canone mensile e delle spese per i servizi ad essa collegati.
In particolare, quelle famiglie e quei lavoratori dipendenti e pensionati che, con il loro lavoro ed i loro “versamenti”, hanno “contribuito” alla realizzazione degli alloggi pubblici ed ex-GESCAL, non devono più dipendere da tutta una serie “enti strumentali” come, ad esempio le attuali 5 ATER della Regione Abruzzo, che, invece di ridurre le spese e tagliare i costi e gli sprechi di amministrazione e manutenzione, da sempre scaricano su Inquilini e Assegnatari le conseguenze di una cattiva ed inefficiente gestione.
Il Mia Casa d’Abruzzo di Pio Rapagnà chiede, con ancora più forza e determinazione, alla Regione Abruzzo ed ai Comuni con elevata tensione abitativa e sociale da questa determinata, di “affrontare” di petto il problema e, prima della scadenza dei 5 anni della attuale legislatura regionale, si facciano carico di organizzazione una “Conferenza regionale” che elabori un “piano sociale” di intervento “concreto” per il rilancio, la riqualificazione, la ricostruzione e la messa in sicurezza antisismica della Edilizia Residenziale Pubblica e privata.
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