Medicina biointegrata, contributo abruzzese
L’Aquila – (di Carlo Di Stanislao) – “Einstein soleva dire è più facile rompere un atomo che debellare un pregiudizio. Con questo congresso abbiamo cercato proprio di far comprendere e maggiormente conoscere la medicina biointegrata. Medicina alla quale dobbiamo tutti guardare per migliorare la qualità della vita in senso generale di tutti noi”. Con queste parole la dottoressa Monica Bossi, dirigente medico presso il reparto di pneumologia e medicina interna della casa di cura Pineta di Carso a Trieste, ha aperto i lavori, in qualità di moderatrice, della terza ed ultima giornata di lavori del III Congresso internazionale di medicina biointegrata promosso dall’Imeb.
Ad aprire il simposio ieri è stata la dottoressa Anna Capurso, scrittrice e fondatrice della casa editrice “Leggere per cambiare”. “Leggere per cambiare, piccola casa editrice indipendente nata con lo scopo di divulgare opere dal contenuto terapeutico presenta Aylin, una serie di fiabe dedicate ai piccoli e perfette anche per un pubblico adulto. Da sempre l’essenza della fiaba è contenuta nel potere dei singoli, ma rispetto alle proposte già conosciute, “Leggere per cambiare” propone storie tratte da casi clinici attuali che affrontano disagi reali del bambino indagando sulle cause d’origine e suggerendo una risoluzione fattibile. Perfettamente in linea con i principi della medicina biointegrata, “Leggere per cambiare” associa questo nuovo progetto di fiabe ai settenati floreali-Psicophyt remedy, di Biogroup, cogliendo nelle indicazioni dei preparati, le stesse finalità dei singoli racconti, studiati per attivare imput interiori e stimoli psicologici adatti ad agire sulle barriere dei tabù, dei non detti e delle paure che il bambino vive e non esprime, o il genitore non si permette di affrontare. E’ questa la straordinaria innovazione che viene presentata, per la prima volta: le inaspettate potenzialità di un aproccio terapeutico sinergico che associa un rimedio a un libro”. Interessante anche lo spunto lanciato dallo psichiatra Francesco Borghini che ha relazionato sul ruolo dei sentimenti nela plasticità celebrare e nello sviluppo cognitivo. “Nei sistemi operativi emozionali, gli stimoli esterni e i segnali percepiti vengono prima trasformati in emozioni con una valenza affettiva positiva o negativa e assumono poi, con l’integrazione corticale, le caratteristiche e le funzioni dei sentimenti.
La paura della morte e il suo preventivo evitamento sono i due moventi ancestrali della sopravvivenza individuale e della specie; insieme alla rabbia che tiene a distanza il pericolo e all’amore che avvicina per la reciproca difesa, essi promuovono un atteggiamento dinamico fondamentale nell’evoluzione filogenetica e ontogenetica”. Il dottor Carlo Di Stanislao, poi, ha posto l’accento sulla medicina cinese ed in particolar modo sulla trasformazione psicologica del trattamento del cancro. “La moderna ricerca ha dimostrato ormai con chiarezza che i conflitti psichici svolgono un ruolo determinante nella genesi del cancro e nella sua progressione durante tutto il percorso terapeutico. In questi anni si sono sviluppate tutta una serie di esperienze didattiche e cliniche che raccolgono conoscenze teoriche e pratiche per poter migliorare lo stile di vita della persona sana e per poter aumentare la qualità di vita del paziente. La letteratura medica presenta sempre più frequentemente studi, articoli e pubblicazioni sulla correlazione fra la psiche umana e la genesi, lo sviluppo e la terapia delle patologie; questa ricchezza di informazioni è stata spesso trascurata perché vista come “sostitutiva” o addirittura “in contrasto” con le terapie mediche, chirurgiche o farmacologiche. Al contrario, conoscere la psicologia del paziente e sostenerla lungo tutto il percorso patologico e durante l’approccio diagnostico può rivelarsi un elemento chiave per raggiungere il successo terapeutico in minor tempo e con minor sofferenza da parte del paziente. La medicina classica cinese afferma che solo le grandi trasformazioni inducono guarigioni autentiche, soprattutto quando i sentimenti trattenuti ed inespressi formano grovigli che, in progressione, danno luogo a “fantasmi”, “vermi” o “demoni””. Al termine dei lavori abbiamo avvicinato il dottor Franco Mastrodonato per tracciare con lui un bilancio a caldo della terza edizione del Congresso internazionale di medicina biointegrata. “Sono oltremodo soddisfatto sia della presenza degli espositori sia dei congressisti. Abbiamo più che raddoppiato il numero della passata stagione e se si considera il particolare momento congiunturale è per noi davver un motivo d’orgoglio. Olto buono è apparso anche il livello di tutte le relazioni degli illustri colleghi che hanno saputo affrontare tutta la ampia varietà dei temi che interagiscono con i vari aspetti della vita che a loro volta sono collegati con gli aspetti medici. Il Congresso ha poi dato il la ad una tavola rotonda, e di conseguenza ad un confronto molto interessante, che ha affrontato in maniera proficua le varie problematiche che ancora sono presenti nell’ambito della medicina biointegrata. Al suo interno, infatti, si riscontra ancora troppa frammentazione e le difficoltà a far convergere in un ambito non integrato ma biointegrato le differenti forme mediche. Altro nodo nodale è la questione ancora aperta dell’attuazione del linguaggio “costituzionale”, unico realmente capace di leggere e unificare le varie impostazioni. I presupposti sono stati, comunque, riaffermati affinché si giunga al più presto ad una completa attuazione. Da quest’ultimo punto si dovrà ripartire e si dovranno programmare i lavori del prossimo Congresso che terremo tra un paio di anni. E’ questo che l’Imeb si è dato come obiettivo primario, tramite lo svolgimento della sua attività di raccordo didattico per far progredire l’intero progetto.
A tal scopo un punto di riferimento assoluto ed ufficiale potrà diventare il corso di perfezionamento in medicina biointegrata dell’Università degli studi “G.Annunzio” di Chieti”. Sulla stessa linea anche il bilancio delineato dal dottor Giovanni Occhionero, chimico farmaceutico, docente del corso di perfezionamento in medicina biointegrata dell’Università degli studi “G.D’Annunzio” di Chieti. “L’elevata partecipazione al Congresso è il segno più evidente della validità degli argomenti trattati. Con questo terzo Congresso abbiamo consolidato il nostro rapporto con il più grande esperto in assoluto dell’anti-age, Thierry Hertoghe e l’efficacia dei trattati. Abbiamo avviato anche una proficua collaborazione con il professor Tutino con un brevetto internazionale che ha messo a disposizione della Biogroup per creare una linea di cosmetici incentrata sulla vitamina C stabilizzata. Da segnalare anche quanto messo in evidenza dal progetto Pap-Breast sulla pre diagnosi del rischio tumorale al seno e sui relativi stili di vita corretti da seguire. Nell’ambito dello sport, grazie al prezioso e fattivo contributo di illustri e competenti relatori quali Angelini, Massullo e Esposito abbiamo potuto analizzare l’universo dell’attività motoria ed i correlati benefici. Abbiamo rimarcato ancora una volta grazie all’intervento del dottor Franco Mastrodonato che la terapia della medicina biointegrata va personalizzata per ogni singolo paziente, deve tener conto dela costituzione individuale, del proprio genotipo. In sintesi il messaggio principale che abbiamo voluto lanciare dal simposio odierno, e che il dottor Mastrodonato va ribadendo da oltre 30 anni, è che la terapia medica, e non solo, va perfettamente cucita su ognuno di noi”. L’appuntamento, dunque, è fissato per il 2015 con l’edizione numero IV del Congresso internazionale di medicina biointegrata.
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