Risoluzione su motovedetta carabinieri
Vasto – L’ottusità dei burocrati e dei contabili di Stato spesso non fa che procurare danno a ciò che si vuole (a chiacchiere) proteggere e ad accrescere la sfiducia dei cittadini in istituzioni incapaci di fornire garanzie di tutela e presenza. Antonio Prospero ha proposto una risoluzione sul caso della motovedetta dei carabinieri: “La decisione del Ministero dell’Interno di interrompere il servizio navale della motovedetta dei Carabinieri CC619 di Vasto è un danno che viene perpetrato ad un intero territorio. Il servizio effettuato dai Carabinieri, nel Porto di Punta Penna di Vasto, ha contribuito a rafforzare la vigilanza dell’Ufficio Circondariale Marittimo, mostrandosi efficiente nella prevenzione dei reati in mare e nella tutela del patrimonio marino della costa.
Com’è noto, il servizio della motovedetta dei Carabinieri, ha svolto funzioni di supporto alle attività di rilevamento anti-inquinamento della costa, con specifiche competenze territoriali dalla alla foce del fiume Trigno, a sud, fino al confine nord della Riserva di Punta d’Erce; In estate, la motovedetta è stata impiegata anche nella tutela dei bagnanti, con attività di stretta vigilanza sui natanti che, a ridosso della costa, devono rispettare le normative di legge. E sotto questo punto di vista, la costa vastese, controllata anche dalla motovedetta dei CC, non è stata protagonista in negativo di tragici episodi che hanno fatto registrare vittime di incidente del mare. Alla luce di queste premesse, considerato che anche numerosi consiglieri comunali di Vasto e San Salvo hanno sollevato il problema investendo i loro rispettivi Consigli comunali a deliberare affinché si impegnino i due Sindaci pro tempore a farsi promotori, presso il Ministero dell’Interno, di azioni volte a scongiurare l’interruzione del servizio navale della motovedetta dei Carabinieri,
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