Rugby: fattori vari e fattore Fattori
L’Aquila – (di Pierluigi Giammaria) – Dopo cinque giornate di Super 10 e un paio di Consigli Federali, parliamo di Super 10, non del resto (Celtic League in primis), che è meglio. Chi l’avrebbe detto che alla quinta giornata nessuna squadra, neanche la corazzata trevigiana, sarebbe stata a punteggio pieno? Oppure che Viadana avrebbe perso già due partite e – udite udite – contro L’Aquila e Prato, cioè due neopromosse? Insomma dopo tanti anni, e – ironia della sorte – proprio nell’edizione del canto del cigno, il Super 10 sembra avere le carte in regola per suscitare interesse; che poi, alla fine, siano sempre le solite a giocarselo, ci potrà anche stare, ma vuoi mettere che accada alla fine di un torneo equilibrato? Quanto a noi, resta indubbia la curiosità di vedere compiutamente il funzionamento della ‘fusione a freddo’ tra L’Aquila-L’Aquila e L’Aquila-Capitolina; il verbo masciolettiano, comune ai più ‘vecchi’ degli aquilani (da capitan Zaffiri in giù) e ai ‘nuovi’ romani, dovrebbe funzionare da collante e, per ora, sembra che stia funzionando, pur tra alti e bassi. Senonchè, a parte alcuni aspetti tecnici sui quali non mancherà occasione di approfondire, il problema sembra quello di un equilibrio verso l’alto delle prestazioni. Mi spiego; da sempre e a tutti i livelli, dai pulcini in su, L’Aquila è considerata trasferta difficile, anzi durissima; chiedete ai vecchi rugbisti cosa sentivano quando sbucavano dal traforo del Gran Sasso (e prima quando salivano dall’Adriatico o da Roma) e scendevano in campo con la montagna sullo sfondo; fattore Fattori, lo potremmo definire con facile gioco di parole. La vittoria con Viadana alla prima, dunque, ha stupito fino a un certo punto, specialmente quest’anno che L’Aquila-città è letteralmente un tutt’uno con L’Aquila-squadra, ‘grazie’ al terremoto. Poi sono arrivate le trasferte, due di fila per capire subito, e il rendimento della squadra è sceso; specialmente a Padova, dopo l’ottima partenza non si è riusciti a reagire al ritorno del Petrarca. La media delle prestazioni si è così livellata verso il basso. Il turno infrasettimanale contro il Prato ha lasciato qualche dubbio sul gioco, ma soprattutto sul livello della classe arbitrale; a parte varie ed eventuali, se lasciamo correre placcaggi a braccio teso e invertiamo calci decisivi, stiamo freschi. Preoccupante, poi, che fatto analogo fosse già capitato con Viadana, con Roccuzzo quasi decapitato impunemente da Birchall. Per fortuna è arrivata subito la reazione, con la vittoria, con sei mete, a Venezia, che presuntuosamente aveva dichiarato di sentirsi tranquilla ‘tanto domenica c’è L’Aquila’. Il problema non è, evidentemente, solo tecnico, ma anche psicologico, e là è lo snodo forse più importante sul quale Mascioletti dovrà lavorare. Anzi, sicuramente ci sta già lavorando. Vedremo subito, alla ripresa, contro Parma-Overmach, coi soliti tremila del Fattori pronti.
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