Sanitòpoli, si fruga nei conti
Pescara – Soldi, un argomento più volte trattato al processo detto Sanitopoli, quello che dura da mesi e altri mesi durerà su tangenti e “spremiture” di denaro denunciate dall’imprenditore Enzo Maria Angelini, re in disarmo della sanità privata abruzzese. Davanti ai giudici e sotto gli occhi vigili di tanti avvocati attenti alle parole e ai dettagli anche minimi, il consulante commerciale di Angeli, il dr. Sergio Spinelli, di Chieti. Si è parlato dei conti dell’imprenditore, misurando le somme in milioni di euro perchè erano sicuramente conti ingenti. Il consulente contesta il fallimento al quale è stato sottoposto Angelini. L’escussione del teste è cinsistita, in sostanza, nel sondaggio e nell’esplorazione di una selva di numeri: denaro entrato, denaro uscito, destinazioni, date, riscontri, prove documentali, precisazioni del meticoloso professionista. C’erano somme che andavano e venivano, anche molti soldi per “fuoribusta” al personale. Di molto denaro c’è la tracciabilità , di altre somme invece no. Delle uscite c’è il riscontro con la destinazione e le date. di molto denaro invece no. Praticamente, soldi a disposizione dell’imprenditore che sarebbero usciti qualche volta anche con una certa frequenza. Per finire dove? Chi ne beneficiava? In quali tasche finivano? Uno dei punti essenziali nel processo.
I denari scomparsi potevano essere tangenti? Quelle famose spremiture di moneta sonante e contante imposte ad Angelini? E da chi, quando? Il processo dovrebbe, alla fine, dirlo. Si va avanti.
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