Controaliseo: “Nell’ex città ”
L’Aquila – Scrive Ugo Centi su Controaliseo: “Ordinanze che “ordinano” cose diverse da quelle che avevano “ordinato” prima. Ritardi visibili, palpabili,nella ricostruzione privata (del centro storico non ne parliamo). Turisti delle macerie che infastidiscono. Una buca nel selciato davanti ad uno dei pochi locali aperti a margine del centro storico a sottolineare l’incuria. Robaccia (che non c’entra niente con le rovine sismatiche) buttata qua e là , anche vicino dove passano questi con la fotocamera di cui sopra. E dovunque il segno di una città che appare sempre più ex”. (Ndr) – Centi ha ragione: incuria, sporcizia, abbandono, luci spente, trascuratezza ora più di prima anche laddove il terremoto non c’entra nulla e non può essere adottato come pretesto. Quel che resta della città dovrebbe essere lindo, pulito, ornato, offerto come prova provata di una vera voglia di rinascere, e rinascere significa prima di tutto curare l’ambiente in cui si vive. Invece no: chi non muoveva un dito prima per fare soltanto il proprio dovere, va peggio adesso. Ma il comune non aveva trionfalmente nominato superdirigenti megagalattici? La gente vorrebbe riprendere ad esserci, a vivere, in un posto che si lavi la faccia e si offra in modo decente.
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