“Il PD cerca il capro espiatorio? Farà bene ad ascoltare la voce del suo popolo…”


L’Aquila – “NEMMENO NEL PCUS SI ASSISTEVA AD UNA SIMILE CACCIA ALLE STREGHE…” – (Foto: la senatrice aquilana si ripara dalla pioggia, sicuramente meno acida degli strali che le indirizza il suo partito…) - Riceviamo e ospitiamo un intervento della senatrice Stefania Pezzopane, che impartisce una lezioncina al suo partito, quel PD, dal quale invece non si riceve nulla, se non dichiarazioni volanti e orali affidate da suoi irrequieti esponenti al giornalista capitato a tiro o convocato, magari, perchè sia cassa di risonanza. Non vogliamo entrare nella diatriba, benchè sia chiaro per chiunque bazzichi qualche sentiero di libertà e di libero arbitrio, che esprimere un voto è una manifestazione di volontà e di scelta che dovrebbe essere insindacabile. Specie dal cuore di un partito, ammesso che il PD lo sia ancora… Comunque, se il PD ha penna e carta, può scrivere a sua volta e sarà ospitato su questo giornale. Intanto, ecco l’intervento della Pezzopane:
“Un popolo di centro sinistra deluso e spaesato; un elettorato PD che strappa o riconsegna le tessere; circoli occupati, ovunque, e il partito, o quello che ne rimane, che fa? Non trova di meglio che cercare un capro espiatorio e addita me come colpevole.
Neanche nel PCUS si assisteva ad una simile caccia alle streghe.
Un partito arroccato e chiuso in se stesso non prova a riflettere, né ad interrogarsi sul perché di tanto malcontento, continua a non ascoltare l’ennesimo, forse ultimo grido di dolore della sue gente.
Non capisce che avevamo la grande opportunità di ridare fiducia e speranza al popolo di centrosinistra. Invece ci siamo giocati tutto. Siamo riusciti ad affossare entusiasmi, a spegnere le speranze di chi, anche con il voto delle primarie, ha creduto nel cambiamento.
Sono molte le persone con le quali mi sto confrontando in questi giorni sul perché della mia scelta, continuerò a farlo anche in seguito. Sono pronta a discuterne in ogni luogo.
Le ragioni del mio voto a Rodotà sono state esclusivamente politiche. Non ho voluto appiattirmi alle logiche di un gruppo dirigente, incapace di ascoltare. Un gruppo dirigente che ha scelto fin dal primo voto l’inciucio col PDL, incomprensibile a milioni di nostri elettori, che votando come me per Bersani avevano detto no al governissimo.
A non votare Marini sono stati in 200, nei banchi della destra e della sinistra e non è stato certo il mio voto (che avrei potuto tacere, come hanno fatto in tanti) ad affossarlo.
Non c’entra niente l’Abruzzo e tantomeno la ricostruzione dell’Aquila. Strano che alcuni sedicenti “paladini” della ricostruzione si facciano sentire solo ora, mentre in quattro anni non hanno mai mosso un dito per la mia città.
Io ho votato secondo coscienza e per profonde ragioni politiche Rodotà per i primi tre scrutini, al quarto scrutinio ho votato Romano Prodi, persona che stimo e su cui il partito sembrava aver ritrovato l’unità.
Infine ho votato Napolitano, che è stato la nostra ultima spiaggia, grazie agli errori del PD.
Quanto al Direttore Bruno Vespa, mi piacerebbe che le assurdità che dice, le ripetesse in mia presenza. Ho vinto le primarie e secondo precisi accordi, sarei stata comunque capolista. In un primo momento mi avevano indicata come capolista alla Camera, Legnini era stato scelto per il Senato. Nottetempo sono stata spostata dalla Camera al Senato. Solo in questo modo al Senato si poteva garantire l’alternanza donna-uomo, in caso contrario ci sarebbero stati due uomini.
Chi afferma il contrario sa di mentire. Se questo PD non tornerà presto a parlare il linguaggio della verità e del cambiamento, continuerà a perdere voti fino al dissolvimento”.


21 Aprile 2013

Categoria : Politica
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