6 aprile 2009 – 4 ottobre 2009: la disfatta dell’esercito di senza casa e i conti sbagliati
L’Aquila – Da Emilia Giammaria riceviamo: “Situazione ancora peggiore, mentre in questi mesi abbiamo vissuto nella disperazione, nell’incertezza del nostro futuro. Con una sistemazione autonoma senza pesare alle casse dello Stato finora percependo 540 € in tutto. Mentre parte degli aquilani stanno sulla costa negli alberghi: quanto sono costati e continuano a costare allo Stato? Ora abbiamo ricevuto il colpo finale. La nostra disgrazia è quella di abitare nel centro storico e di essere 2 persone; l’assessore Luca D’Innocenzo del progetto C.A.S.E. al comune ci ha detto: “Il problema è per i residenti del centro che sono single o le coppie, non sanno dove metterli.” Ora mi domando: forse erano le prime persone che avrebbero dovuto sistemare, tenendo conto che nella più positiva delle ipotesi passeranno 10 anni per rientrare in centro, invece si sono preoccupati di collocare rumeni e albanesi; per adesso si contano 400 nuclei, ma sicuramente ce ne saranno altri. COMPLIMENTI: per i residenti aquilani, che sono nati e hanno lavorato una vita per costruirsi ciò che avevano e con il terremoto hanno perduto, non c’è posto. VERGOGNA! & nbsp; Non si è tenuto conto di niente, si è ridotti in mezzo ad una strada, devi morire tanto non interessa a nessuno; hai perso la casa? Tanto piacere. Abbiamo perso 3 appartamenti e più in centro e non abbiamo più nulla. I residenti del centro storico (che sono pochi: per lo più la città era abitata da studenti) sono i più penalizzati. Per mantenere un certo tessuto sociale dovevano essere collocati nell’immediata vicinanza del centro storico per non creare problemi alle persone già tanto provate? Così non è stato. Ci si rende conto psicologicamente come stiamo. Ci sono seri problemi per persone che abitavano al centro e che, alle 6 di mattina devono prendere il treno per recarsi al lavoro fuori regione e tornare alla sera. A chi interessa?..Ti puoi anche licenziar e, tanto.. Se ti va bene ti spediscono ad Assergi, Camarda, Arischia, Paganica, ecc.. sono affari tuoi, oppure stai sotto i ponti. Ti senti dire “la protezione civile ha sbagliato a fare i conti, le case non bastano per tutti”: complimenti a chi li ha fatti questi conti! Stanno requisendo gli appartamenti sfitti per vedere di collocare 2300 nuclei rimasti fuori, chi andrà ad abitare nelle case in muratura quando gente di tutte le razze abita in quelle antisismiche? Come siamo sfigati noi aquilani! Io non andrò mai in una casa in muratura mi basta già quello che abbiamo passato e sofferto. Grazie sindaco per come siamo stati trattati.. grazie ancora! La sorte mia della mia famiglia, e di tutta la gente che a 6 mesi di distanza dal terremoto è ancora in via di collocazione, è incerta, viviamo nell’ansia più assoluta. Passeremo i giorni a seguire nelle strade, sotto i ponti: a lei cosa interessa? Invita alla calma..CALMA?..quale calma possono avere le persone in queste condizioni? Costrette ad un esilio forzato che non ha una scadenza. Si faccia un esame di coscienza, ammesso che ne abbia.. a Gignano chi avete messo??”.
(Nella foto: Alt per migliaia di persone che avevano chiesto case: conti sbagliati, le case non bastano, ne mancano almeno 1.000 per coppie e single del centro storico distrutto)
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