Vasto interesse per Progetto Antidoto


L’Aquila – Dalla Sardegna al Molise, si amplia l’interesse nei confronti del progetto Life “Antidoto” ed il raggio d’azione degli NCA – Nuclei Cinofili Antiveleno – dei quali il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga si è dotato attraverso tale progetto comunitario. L’Amministrazione Provinciale di Nuoro, toccata in passato da gravissimi fenomeni di avvelenamento volontario di fauna selvatica, avendo deciso di richiamare in modo incisivo l’attenzione delle Amministrazioni competenti e dei cittadini sul problema, ha promosso un corso di formazione nel quale lo staff del progetto “Antidoto” è stato coinvolto in quanto portatore del più autorevole ed efficace strumento oggi a disposizione per la lotta all’uso del veleno. Il corso, che ha visto la partecipazione, in qualità di docenti, di Anna Cenerini e Monica Di Francesco, rispettivamente project manager e coordinatrice del progetto, ha invocato, in particolare, la necessità di perseguire una strategia articolata di lavoro che includa un coordinamento fra le istituzioni coinvolte nel problema: ASL, Prefetture, Comuni, Istituti Zooprofilattici, Forze dell’ Ordine, e un protocollo di sensibilizzazione di tutte le componenti sociali al fine di operare scelte di conservazione ampiamente condivise.
Analogamente, i cinque cani antiveleno gestiti dall’Ente Parco e dal Corpo Forestale dello Stato, sono stati richiesti dal Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Isernia, a seguito degli episodi di bracconaggio che hanno recentemente coinvolto alcuni esemplari di lupo, per effettuare, insieme agli Agenti del CFS e ai tecnici del Servizio Veterinario della ASREM del capoluogo, una perlustrazione ad ampio raggio nella Valle del Volturno, alla ricerca di bocconi avvelenati e sostanze tossiche utilizzate per la preparazione delle esche. La ricerca ha riguardato il territorio di diversi comuni ed ha portato alla raccolta di numerosi reperti le cui analisi sono tutt’ora in corso.
Il Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato, Luciano Sammarone, ha espresso «apprezzamento per la presenza delle unità cinofile, che rappresentano – al pari di altri settori in cui i cani operano a fianco della Forze dell’Ordine – uno strumento essenziale a supporto del contrasto ad attività illecite e criminali. In tal senso – ha specificato – molto qualificata è stata l’azione dei conduttori, formatisi nell’ambito del “Progetto Life Antidoto” presso una scuola spagnola, importando così in Italia uno strumento che si rivela determinante per la conservazione della preziosissima fauna protetta e che andrebbe ovviamente implementato con misure adeguate».


16 Aprile 2013

Categoria : Cronaca
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