Il Comune proroga i precari, la Provincia non alza un dito per aiutare 40 persone


L’Aquila – Il Comune dell’Aquila (nella foto la sede di via Carabba) nonostante le enormi difficoltà in cui si muove, e pur in un momento davvero complicato per il sindaco e la sua amministrazione, ha prorogaro, ha trovato il modo e le risorse per prorogare alcuni precari che lavoravano per l’ordinanza della presidenza del consiglio – i famosi precari opcm – che da oggi avranno alcuni altri mesi di respiro. Di lavoro utile per la macchina comunale e di stipendio per vivere dignitosamente. Una piccola parte della tremenda ansia che prostra la città, e soprattutto i giovani nel micidiale dopo-terremoto peggio del terremoto, si attenua: domani, forse, le cose andranno meglio e si potranno trovare soluzioni migliori. Meritevole, quindi, lo sforzo dell’amministrazione che per quanto è in suo potere, dà davvero una mano a gente che, spesso, ha moglie e figli e rischia di rimanere in mezzo ad una strada.
La Provincia, invece, per i propri 40 precari sbattuti fuori lo scorso 31 dicembre, non ha saputo o voluto muovere un dito. Vaghe promesso del presidente Del Corvo, che almeno ha la lealtà di parlare con i lavoratori. Silenzio inquietante da parte deila giunta e della coalizione di centro-destra che governa (?) la Provincia, sicuramente provata per la raffica di inchieste giudiziarie, ma non per questo giustificata di fronte a giovani – ugualmente opcm – restati al palo. Sul lastrico, con la complice e inqualificabile acquiescenza del sindacato: situazione incredibile, ma vera e che si perpetua ormai da mesi. Evidentemente per la politica di centro-destra (è tale la coalizione provinciale) va bene così, o, forse, i problemi esistono solo per imbastire inutili polemiche politiche e scaricabarili. C’è chi dice che tutto sta accadendo solo per isolare e “punire” Del Corvo, colpevole di aver tentato di candidarsi al Parlamento.
E’ credibile una spiegazione del genere, che certo non onorerebbe, se fosse vera, i partiti e chi li guida? Difficile capirlo, mentre il disagio sociale (che può diventare tragedia) è palpabile. E crescente. Nessuno in Provincia pensa che potrebbe mutarsi in qualcosa di pesante, o anche un dilanianti vertenze giudiziarie. Già, appunto: nessuno pensa.
Forse è questo il punto.


15 Aprile 2013

Categoria : Cronaca
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