Sismologi cauti, il probabilismo è la regola, previsioni sicure non ne esistono ancora


jordan-tom-dir-south-calif-earthquakers-centerL’Aquila – ( di Gianfranco Colacito) – Volendo sintetizzare, nessuna novità. I sismologi di mezzo mondo (soprattutto quello sismico, tranne l’Inghilterra che per sua fortuna non trema mai) confermano alcuni punti essenziali: i terremoti non si possono prevedere almeno a breve termine. La serie di scosse, incluse quelle forti (4,1 ml qualche giorno fa) a L’Aquila e dintorni rientrano nella normalità e peraltro la frequenza dei fenomeni continua a scemare. Parola della commissione internazionale di sismologia, voluta dal capo della Protezione civile Bertolaso, riunitasi per tre giorni a L’Aquila. Ne fanno parte una decina di scienziati ritenuti tra i migliori del mondo, americani, cinesi, russi, italiani, greci, inglesi. Tra loro Tom Jordan, che studia i terremoti californiani. Un gruppo indipendente di studiosi appartenenti a varie scuole. Jordan è categorico, come altre volte: “Nessuno prevede ancora oggi i terremoti”. I sismologi studiano anche i precursori sismici, alcuni dei quali interessanti (tra loro il famoso gas radon osservato anche dal dilettante aquilano Giuliani), come i campi elettrici e magnetici, fenomeni acustici e anche luminosi, ma non ci dicono né quando né dove ci sarà un terremoto. Sappiamo solo che in certe zone ce ne sono stati e ce ne saranno sempre. Per gli scienziati c’è, al momento, la possibilità di dare delle scale di probabilità. Una di esse, per esempio, ammette che potranno esserci fenomeni rilevanti in zona aquilana o nei dintorni entro 10 anni, con un tasso probabilistico considerevole, il 25%. Ma non è il caso di propalare falsi allarmi né di alimentare dicerie o infauste premonizioni che farebbero più male che bene. I maghi li lasciamo a casa, meglio sarebbe in manicomio, così come i catastrofisti e quelli che sostengono due volte al mese che ci sarà un terremoto “e non vogliono dirlo”. Comunque, sarebbe opportuno che la Protezione civile si riunisse periodicamente per tenere presenti i modelli previsionali, che è più esatto chiamare “predizionali”.
Confermato da Jordan che i terremoti tendono a raggrupparsi in sciami, che potrebbero influenzarsi a vicenda. Le cosiddette scosse preliminari non sono un segnale di sicura interpretazione, in quanto possono non essere… preliminari ma isolate.
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Passando a ipotetici legami del sisma di aprile con quelli precedenti, gli scienziati tendono ad escluderli, come escludono, dati alla mano, anche un aumento dell’attività sismica in Italia negli ultimi anni. Cosa concludere? Che la gente deve essere informata correttamente, magari usando anche le previsioni probabilistiche, che hanno il pregio di rendere nota la possibilità di terremoti in zone colpite in passato: dunque, storia dei terremoti, conoscenza e divulgazione, niente segreti e stanze chiuse che suscitano sospetti e dubbi. Per il prof. Marzocchi, è necessario che la gente sappia la verità e i rischi che corre. Esistono bollettini del rischio sismico, che forse dovrebbero essere divulgati maggiormente e pubblicati periodicamente. Perché le previsioni meteo sì (altrettanto incerte…) e quelle sismiche (benché solo probabilistiche) no? La scienza è generalmente sinonimo di esattezza e affidabilità, ma soltanto dove può garantire tali caratteristiche. Quando il determinismo è impossibile, basterà il probabilismo, con cautela.
La fisica moderna, del resto, quella quantistica, è interamente probabilistica in tutti i suoi fondamenti. Se è tale la principessa delle scienze, la fisica, che studia a fondo la natura del mondo e delle cose, e dell’intero universo, perché non aver fiducia nel metodo, visto che certezze superiori non ne abbiamo? I terremoti ci furono, ci sono e ci saranno. Insegniamoli a scuola, e costruiamo come si deve le nostre città. Che L’Aquila stia diventando antisismica dopo almeno tre distruzioni totali in epoca storica, è francamente un assurdo.
(Nella foto: Tom Jordan, uno dei sismologi più importanti del mondo, direttore del South California Earthquakers Center – Sotto le grandi faglie del globo terrestre: ve ne sono altre migliaia ovunque, molto più piccole e ramificate)


02 Ottobre 2009

Categoria : Scienze
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