Chartres e Collemaggio, enigmi e analogie
L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – La rivista “Voyager” di Roberto Giacobbo pubblica un documentato articolo dedicato alla chiesa francese di Chartres, 90 km da Parigi, una delle più simboliche e visitate d’Europa. Dipinta in adorazione da maestri come Cezanne, incantati dai colori del magnifico edificio all’ala e al tramonto. Leggendolo, emergono una serie di enigmi e di analogie con la basilica aquilana di Collemaggio. O almeno di quanto ne rimane. La distruzione del 2009 non ha cancellato, infatti, alcuni aspetti salienti di tali analogie. Parliamo del rosone e del 21 giugno, del pavimento e del labirinto, dei legami con i Templari, attraverso Celestino V che da loro ebbe considerazione e ospitalità. Forse anche qualcosa di più, una sorta di mandato per edificare sull’altura Colle di Maggio, mese della Madonna. Edificare e custodire?
TEMPLARI – Tali legami sono il filo più resistente, anche se, per Collemaggio, essi sembrano interessare solo pochi studiosi e scrittori, come Maria Grazia Lopardi. In Francia nessuno si fa dei problemi quando si parla di Templari. Da noi sembra non avere la giusta considerazione neppure il viaggio storico di Celestino V nella magione templare di Lione. Ottuse resistenze persino di fronte a dati concreti. O testardi rifiuti al cospetto di diverse vertità storiche, che è meglio tenere nell’ombra?
La magnifica chiesa di Notre Dame di Chartres è gotica, Collemaggio romanica e costruita dopo. Ma ciò non impedisce delle analogie tra i due edifici e la loro storia.
21 GIUGNO – La facciata francese è arricchita da un rosone imponente, che, riportata in orizzontale sul pavimento, ne indicherebbe un punto preciso coincidente con il centro del rosone. Quel punto è messo in rilievo da una pietra diversa dalle altre. La pietra è colpita dal Sole che scende da un foro su una delle vetrate vicine, il 21 giugno, solstizio estivo. Sotto la pietra potrebbe trovarsi qualcosa di custodito da secoli.
A Collemaggio, il 21 giugno dal rosone piove su un punto del pavimento un raggio di Sole. Indica un punto, perchè? Analogia, casualità o altro?
LABIRINTO – Nel pavimento di Notre Dame, c’è un vistoso labirinto di pietre scuse e chiare, un percorso spirituale, molto simile a quello che si trova sul pavimento di Collemaggio. Ve ne sono anche in altre chiese gotiche d’Europa, ma tra Chartres e L’Aquila la somiglianza è molto forte. Un’altra analogia degna di attenzione.
La grande cattedrale di Chartres fu costruita nel XII secolo (in un luogo sacro da millenni anche per i druidi Celti) su uno strato di calcare, sotto il quale abbondano le acque, che un pozzo profondissimo di 37 metri aggiunge nel centro della chiesa. 37 metri tanto quanto è alto in soffitto.
ACQUE ENERGETICHE – Sotto Collemaggio (voluta da Celestino in quel luogo, di ritorno da Lione) e la chiesa che c’era prima della sua edificazione, ci sono acque abbondanti. Nessuno ha mai consentito studi più approfonditi, o se ci sono, risultano nascosti da qualche parte. Tutti i luoghi “energetici” (secondo antiche credenze) sorgono sull’acqua ipogea, simbolo di vita. Dunque, Chartres luogo energetico, Collemaggio luogo energetico.
MAGICHE CATTEDRALI – Non si tratta di elementi scientifici o storici, ma di tradizioni e credenze antichissime. Di fatto c’è che furono i Templari a portare in Europa “qualcosa” dal Tempio di Salomone di Gerusalemme, poco prima che, d’incanto, sorgessero in Europa decine, centinaia di chiese gotiche dalle architetture evolute. Si dice che in Francia sul suolo viste dall’alto rappresentino la costellazione della Vergine, e alla Vergine cattolica (talvolta in statue di Madonne nere) sono dedicate. Così come si dice che unendo alcuni punti salienti della mappa aquilana, incluso Collemaggio, venga evocata la “forma” di Gerusalemme. Certo, la fantasia ha ampio spazio in queste cose. Ma le evidenze anche.
L’ARCA – L’ultima analogia. Sull’ ingresso nord, a Chartres, si leggono parole in un latino “storpiato” forse volutamente, che parlano di Archa Cederis, ovvero Foederis, Arca dell’Alleanza. Lì dentro sarebbe custodita l’Arca? C’è chi ne è convinto, di sicuro scavare in certe zone dell’edificio è severamente vietato.
Di Arca si è sempre parlato per Collemaggio (magari pigiando su alcuni elementi molto labili e fantasiosi, per gli scettici), e gli scavi eseguiti nel sottosuolo non hanno mai portato a molta chiarezza. Di una presunta fortezza sotto la basilica, un forziere di muraglioni, si è detto tanto, ma non tutto, forse. Cosa c’era dentro, da custodire, e perchè fu costruito?
Parlare di questi argomenti suscita disagio nei mondi accademici, fastidio nel mondo cattolico, disapprovazione in taluni ambienti culturali. Anche per questo, è bello parlarne… Un sassolino in acque stagnanti.
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