Politici? Prima di tutto assenteisti

L’Aquila – Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. In politica, specialmente a L’Aquila, anche se non solo, il vizio perdurante è l’assenteismo. Prima si sgomita per farsi nominare, e poi non si va a compiere il proprio dovere. “ Un assenteismo ingiustificato quello dei dirigenti e revisori dei conti del comune dell’Aquila convocati stamani in commissione bilancio per discutere del consuntivo 2012.”
Così il presidente della Commissione, Giustino Masciocco, foto, è stato costretto a chiedere ai commissari il rinvio della riunione odierna, a causa della presenza in commissione di soli tre dirigenti, Lucio Nardis, Angela Spera, Fabrizio Giannangeli e dell’assessore De Santis.
“ Oggi – sostiene Masciocco – abbiamo sprecato soldi pubblici relativi ai gettoni di presenza dei Consiglieri. Anche i revisori dei conti da poco nominati, erano latitanti. Vogliamo dare la possibilità al Consiglio Comunale di confrontarsi con coloro che tecnicamente sono responsabili dell’elaborazione dei dati di bilancio 2012?
Deve essere chiaro a tutti che, fino a quando non ci sarà un adeguato dibattito tra consiglieri, dirigenti e revisori dei conti la Commissione non licenzierà il Consuntivo 2012 con tutte le conseguenze negative che seguiranno e di cui, chi si sottrarrà, sarà l’unico responsabile.
Chi ha scelto di lavorare con la pubblica amministrazione deve comprendere che sta lavorando per la Città; i cittadini sono i loro datori di lavoro. I consiglieri li rappresentano in Consiglio.
La prima commissione non ha più intenzione di tollerare questo snobbismo. Invierò una nota al Presidente del Consiglio ed al Sindaco sull’accaduto – conclude Masciocco – affinché prendano i provvedimenti opportuni, sapendo anche quanto tengono alla partecipazione di tutti gli attori, perché le delibere consiliari siano corrette, a maggior ragione quelle afferenti al conto consuntivo che rendiconta l’attività di un anno di amministrazione.”
(Ndr) – Se un modesto operaio è assenteista in fabbrica, lo licenziano. Perchè la politica non scende tra i cittadini e non diventa come è la vita fuori dai palazzi?