L’Abruzzo è debole: crisi Merker a Tocco, CGIL preoccupata nel Teramano


un-rimorchio-merkerL’Aquila – Da più parti si parla di sintomi di ripresa, il PIl pare voler crescere di poco sopra allo zero, ma sopra, eppure in Abruzzo si sgretola il sistema produttivo, si levano segnali di allarme ovunque, si chiudono aziende e cantieri, soffre persino l’edilizia, secondo dati che provengono dal Pescarese. A Tocco Casauria un’industria che qualche anno fa pareva la panacea dei mali locali, la Merker che produce rimorchi e semirimorchi, 190 dipendenti, è in secca: cassa integrazione e niente rinnovi per 60 lavoratori a termine. Il sindaco Riziero Zaccagnini, lancia l’allarme e propone un vertice con la Regione, presenti i parlamentari abruzzesi. L’azienda vorrebbe tornare a galla, ma il mercato dei suoi prodotti non va proprio. Bisogna creare incentivi all’acquisto di rimorchi nuovi, viene proposto: come per le auto. Ma per ora, le prospettive sono buie.
Nel Teramano, avverte la CGIL, la situazione sta precipitando con numeri allarmanti: oltre 40.000 disoccupati, il 17% delle famiglie a rischio povertà, un’alta percentuale già decisamente povere. In prospettiva, almeno altri 26.000 posti di lavoro a rischio. In tutto gli addetti in provincia di Teramo sono poco più di 67.000 dunque i numeri del disfacimento sono davvero smisurati, nel manufatturiero, nell’edilizia, nel terziario. Secondo la CGIL, la situazione è gravissima e per i giovani, almeno nella situazione attuale, non esistono prospettive. Giudizio pessimistico e senza mezzi termini. (Nella foto: Uno dei rimorchi della Merker)


02 Ottobre 2009

Categoria : Economia
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