Esilarante, presi di mira senza successo
(di Stefano Leone) – Plurali e diverse sono state le reazioni, e i commenti, alla nomina di Nduccio, al secolo Germano D’Aurelio, di Assessore nel rimpasto che, il giovane rampante e per nulla omologato Di Mattia, Sindaco di Montesilvano, ha operato nei giorni scorsi nella Giunta da lui guidata. A D’Aurelio, noto e applaudito cabarettista, cantante e intrattenitore di folle, è stata affidata la delega al Turismo, Cultura e Tempo libero.
La delega prevede anche la responsabilità del disciplinare ogni grande evento che dovesse essere organizzato nella città adriatica. Qualche sapiente oratore, l’ha buttata sull’amara ironia dicendo che dopo Grillo e Nduccio bisognerà proporre Fantozzi. L’idea non sarebbe male perché, noi che sapienti oratori non siamo, nel nostro essere piccoli osservatori di grandi politici in circolazione, non abbiamo notato tutta questa eccellenza nell’esternare esperienza e competenza, nel valutare oggettivamente e con dovizia di attendibilità il polso della gente, l’umore del cittadino che, incazzato come non mai da un po’ di tempo a questa parte, forse, e esaltiamo il forse, gradisce più un cabarettista che fa ridere e divertire sul palco, ma che sa essere uomo integro e capace in altri ruoli che uno politico in eterna ciacchetta blu e camicia bianca che snocciola frasi vetuste, stantie, prive di significato pratico e lontano dai veri problemi della gente.
Lui non fa ridere, fa incazzare. Ciò che Germano D’Aurelio Nduccio sa fare intrattenendo platee e piazze, lo ha già fatto vedere; ciò che saprà fare come amministratore pubblico, invece, il tempo lo dirà . Ciò che politici che si incensano e si autoacclamano hanno fatto, il tempo lo ha già ampiamente portato alla luce.
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