Banco alimentare, 45.000 persone aiutate
Chieti – Nella nostra regione la realta’ che quotidianamente lavora con le imprese per recuperare cibo buono ma destinato al macero e’ il Banco Alimentare dell’Abruzzo, che fa parte della Rete nazionale dei Banchi Alimentari coordinata dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus. L’anno scorso ha raccolto 1.521 tonnellate di prodotti, e li ha donati a migliaia di poveri mediante tantissimi enti convenzionati. Quest’anno, il Banco aiuta un numero davvero impressionante di persone indigenti in Abruzzo e Molise: ben 44.432 (38.254 in Abruzzo, 6.178 in Molise) mediante 252 enti convenzionati (211 in Abruzzo, 41 in Molise), cifre ancora una volta aumentate rispetto all’anno precedente, quando sono state assistite 38.829 persone (33685 in Abruzzo, 5.104 in Molise).
All’incontro di Chieti sul tema Dar da Mangiae agli affamati. Le ecedenze alimentari come opportunita’”, che si e’ svolto a Chieti, c’era anche Luigi Nigliato, presidente del Banco Alimentare dell’Abruzzo, mentre il Governatore Gianni Chiodi ha inviato un suo messaggio. La professoressa Anna Morgante, ordinario di Tecnologia dei cicli produttivi dell’Universita’ “D’Annunzio” di Chieti-Pescara, ha ricordato come “lo spreco e’ immorale, in tutti i settori produttivi e’ possibile evitarlo, con grande beneficio anche dell’ambiente”. Da parte sua, Mattia Perelli, direttore Ipermercato Auchan Pescara Aeroporto, ha raccontato come “stia cambiando l’approccio del consumatore, molto piu’ attento. La grande distribuzione si sta avvicinando ai produttori locali, per minimizzare i costi e i trasporti, e si sta impegnando per recuperare il piu’ possibile, ma ci sono problemi oggettivi. Rispetto a paesi come la Francia, che ha una grande esperienza logistica, siamo molto indietro”. Infine, Marco Lucchini, direttore generale Fondazione Banco Alimentare Onlus, ha ricordato che “questa realta’ non nasce per risolvere tutti i problemi, che sono enormi. Piccoli passi costruiscono il bene di tutti. C’e’ una filiera agroalimentare, ma c’e’ anche una filiera della solidarieta’. Rispondere a questo compito e’ il nostro compito. Noi come Banco facciamo in modo che la solidarieta’ possa funzionare al meglio. Io mi domando ogni giorno se per caso abbiamo fallito, visto che i poveri sono aumentati. No, non abbiamo fallito, ma abbiamo dato un contributo. Il cibo e’ un dono, che va rispettato, e che ci ricorda che qualcuno ci vuole bene. Il povero, cosi’, si sente accolto. Tutti insieme possiamo fare ancora piu’ strada insieme”.
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