Genio civile: “Subito tavolo istituzionale”
L’Aquila – MA NESSUNO SI RICORDA PIU’ DEI PRECARI PROVINCIALI RIMASTI SENZA LAVORO – In molti, giustamente, pensano agli uffici del Genio civile, ma nessuno si ricorda più che la Provincia ha lasciato anche altre “vittime” sul campo, del tutto dimenticate sia dall’ente che dalla politica. A preoccuparsi del Genio civile, ma non degli altri precari provinciali, è il consigliere regionale Di Pangrazio.
“Aprire subito un tavolo di lavoro con l’obiettivo di trovare al più presto una soluzione al rischio paralisi degli uffici del Genio Civile”. E’ quanto chiesto nel corso del Question Time tenutosi nel pomeriggio dal consigliere regionale, Giuseppe Di Pangrazio all’assessore Gianfranco Giuliante. “Come abbiamo già osservato da tempo, con la legge regionale n.28 del 2011, tali uffici saranno a breve caricati di ulteriori compiti legati al rilascio delle autorizzazioni per la sicurezza sismica degli edifici.
Il rischio è che dal 1 luglio, data di entrata in vigore della suddetta normativa, si verifichi un vera e propria paralisi dell’attività edilizia in Abruzzo a causa della carenza di personale tecnico adatto allo svolgimento di tale funzione.
La nostra proposta – continua di Pangrazio – è di impiegare personale di enti e aziende soppresse o di personale altamente specializzato ed ora in cassa integrazione, come il caso di Abruzzo engineering, che in passato è stato già impiegato presso gli Uffici del Genio Civile.
“Occorre infatti personale con alta professionalità in grado di svolgere tale funzione, professionalità in possesso dei dipendenti di Abruzzo engineering. Ricordo in oltre che sono già impiegate delle risorse per la cassa integrazione e per la cassa integrazione in deroga che, sommate al contributo che dovranno versare gli utenti, potranno far funzionare il servizio”. Il consigliere Di Pangrazio esprime inoltre la sua soddisfazione per la disponibilità dimostrata dall’assessore Giuliante nei confronti di un’iniziativa istituzionale condivisa e tesa al superamento dell’attuale situazione. “Se non si affronterà immediatamente la questione – conclude Di Pangrazio – c’è il pericolo certo del blocco di un comparto fondamentale per l’economia dell’intera regione, con le relative ricadute in termini occupazionali”.
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