Apindustria: “Quattro anni buttati tra isteriche baruffe, e ora siamo al collasso totale”
L’Aquila – Dopo “quattro frustranti anni di attesa, siamo ancora qui, dal 2009, costretti ad osservare le sterili ed isteriche baruffe tra Barca, Chiodi, Cialente, De Matteis e via dicendo mentre le imprese agonizzano per gli stati di avanzamento o i saldi mancanti, la gente e’ esasperata dalle continue incertezze e l’economia locale e’ al collasso estremo”. Parla chiaro il segretario generale di Apindustria, Massimiliano Mari Fiamma (foto).
“Siamo ormai certi – osserva – che esiste una sola causa che ha generato questa situazione ed e’ la totale incapacita’ a governare le criticita’ da parte di un’intera classe politica e dirigente a L’Aquila ed in tutta la regione.
Nessuno si senta escluso da questa critica dato che solo un fronte comune, unito e coeso, da destra a sinistra, tra imprese e lavoratori, tra commercianti, artigiani e pubblici dipendenti, tra chi non ha piu’ una casa e chi l’ha riavuta, tra chi vuole scendere in piazza e chi preferisce una lotta piu’ istituzionale, potrebbe portare a trovare finalmente le soluzioni dei problemi di tutti e non le colpevolezze per cio’ che si poteva fare ma non si e’ fatto.
Perche’ – afferma Fiamma – di cose se ne potevano fare tante per evitare questo stallo, a partire dalla tassa di scopo fino al rifinanziamento della Cassa Depositi e Prestiti come in Emilia Romagna, dal richiamo al Governo per l’assunzione di responsabilita’ sugli errori commessi nei confronti della Comunita’ Europea a scapito dei cittadini dell’area cratere alla lotta legale contro INPS e INAIL, dalla definizione di contratti a tempo determinato (non legati alla stabilizzazione finale) che garantissero la continuita’ lavorativa di uffici preposti alla ricostruzione alla stesura di un piano razionale di spesa dei fondi come si sta cercando di fare solo ora.
Ma tutto cio’ sarebbe stato possibile, e forse lo e’ ancora, solo attraverso la costituzione di un unico fronte politico trasversale che condivide alcuni obiettivi di buon senso e lotta per l’affermazione di questi principi attraverso una seria e feroce azione di pressione come avviene nei Paesi civili, ma cio’ e’ solo utopia, la realta’ aquilana e’ fatta di rimpalli di responsabilita’ a acquisizione di meriti non meritati tra personaggi di destra, centro e sinistra, ai quali si adesso aggiungeranno anche i ‘nuovi’, in cerca del solito posto al sole. Cosi’ – commenta infine il segretario di Apindustria – mentre il Paese cerca con calma un governo possibile e a L’Aquila ci si crogiola nei propri alibi che giustificano il non fare, le aziende chiudono, i cantieri si fermano, i cinquantenni restano senza lavoro, i giovani espatriano, gli anziani si deprimono e per le strade del capoluogo si vede sempre meno gente, ma in tutto cio’ qualche politico carrierista trovera’ comunque il suo posto ideale al centro della scena solo che ad ascoltare le sue parole non ci sara’ piu’ nessuno”.
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