Dragaggio, dove portare i fanghi?


Pescara – A più di 400 giorni dall’inizio della sconcertante storia del mancato dragaggio, nessuno sa dove scaricare i fanghi che dovranno essere rimossi dai fondali. Questo è il problema, e nessuno pensi di scaricare le responsabilità dei ritardi sull’Arta, l’agenzia dell’ambiente. Parla chiaramente il direttore dell’agenzia, Mario Amicone (foto).
“Il dragaggio del porto potrebbe iniziare, sulla base delle analisi effettuate sul materiale, ma non credo che inizi perche’ solo 5 o 6 mila metri cubi di questo materiale puo’ essere destinato direttamente a ripascimento mentre per il resto non si sa ancora dove dovrà finire”. Con queste parole il direttore generale dell’Arta Mario Amicone si e’ espresso stamani sui lavori di dragaggio del porto di Pescara promossi dal Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, per un totale di 200mila metri cubi, affidati alla ditta Sidra. Amicone, annunciando che l’Arta ha consegnato ieri tutto il materiale sulla valutazione e validazione delle analisi effettuate per conto della Sidra, ha detto polemicamente che “forse l’impresa e il Provveditorato pensavano di utilizzare come pretesto il ritardo dell’Arta per non iniziare i lavori perche’ in realta’ loro non sanno dove portare il materiale dragato. Nelle scorse settimane, ha aggiunto Amicone, hanno cambiato diverse volte idea e hanno anche pensato ad una staccionata sul mare. Ora hanno accettato la nostra prescrizione di impermeabilizzare la vasca di colmata ma non hanno fatto ancora niente”. Ecco perche’ Amicone, cosi’ come gli armatori, teme che lunedi’ i lavori non cominceranno.


09 Aprile 2013

Categoria : Cronaca
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