Agnelli morti in piazza, una denuncia
Ofena – (Foto: agnelli morti in una manifestazione a Bologna) – Dino Rossi del COSPA ha inviato alle questure di Bologna e dell’Aquila per conoscena, un esposto contro chi ha esibito agnelli morti nelle piazze – in particolare a Bologna – senza le prescritte autorizzazioni. Per sostenere alcune idee e prese di posizione contro l’ecatombe pasquale degli agnelli, dice Rossi, si danneggiano dei lavoratori, quelli dell’agricoltura e dell’allevamento. le regole esistono o si possono eludere quando fa comodo? Ecco l’esposto: “In questi giorni di Pasqua, in varie piazze d’Italia ci sono state manifestazione contro l’uccisione degli agnelli. Una delle manifestazione, che ci ha colpiti di più è stata quelle in piazza maggiore di Bologna, (si spera sia autorizzata); dalla foto riportata dal quotidiano La Repubblica, si notano due ragazzi che tengono in braccio due agnellini morti senza marchio auricolare. Facciamo presente che il trasposto di animali morti e consentito alle ditte specializzate e autorizzate dalla ASL di competenza fino allo smaltimento oppure gli animali morti devono essere interrati in azienda in un sito noto alle autorità sanitarie. A chi appartengono quegli agnelli? Erano agnelli vivi e con il viaggio sono morti?
Se gli agnelli erano vivi, comunque devono essere accompagnati del “modello4” rilasciato dalla ASL di competenza. Se non ci sono riscontri dei documenti allora trattasi di animali rubati! Caso contrario, gli animali fossero di proprietà di questi ragazzi o del “movimento attivista animalista degli animali degl’altri”, allora devono avere di un registro di stalla e comunque supportato da modello4 rilasciato dalla ASL.
Secondo questi fantomatici personaggi, i quali non sanno nemmeno se gli agnelli sono figli di pecore o di cane, manifestando favoriscono altri settori, visto che in un modo o in un altro la festività comunque viene rispettata. Sono stati pagati da altre categorie o dalle catene di distribuzione o semplicemente da dai colossi della carne che si sono trasferiti nei paesi dell’est dove non ci sono animalisti di sorta?
Quello che ci fa rabbia ed inspiegabile è come si possa autorizzare una manifestazione che va contro una categoria di lavoratori, già fortemente penalizzata dall’importazione di carne dai paesi dell’est, dove gli agnelli vengo uccisi con leggi molto meno severe di quelle in vigore in Italia, grazie alle manifestazioni fatte in passato da attivisti, che non sanno quello che fanno.
Possiamo capire una manifestazione contro un istituzione, ma non tra cittadini e cittadini-patori, questo potrebbe alimentare guerra tra gli stessi. Le Questure hanno il compito di sedare, di mediare e non di alimentare asti tra la gente. Se ci saranno altre manifestazioni simili, partiranno rappresaglie e ci sarà un vero e proprio scontro, senza alcun preavviso, che non conviene ne per le forze di polizia e tanto meno per gli animalisti del’animali degl’altri. Non è una minaccia, ma è semplicemente una legittima difesa da attacchi gratuiti, supportato dalle istituzioni, a favore di altre categorie”.
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