Acqua, come mai tanti milioni?


Quando si arriva a contare in milioni di euro il debito, o il passivo, o comunque una disastrosa situazione di natura economica, ogni rivelazione risulta quanto meno diffusa in ritardo. E quindi bisogna chiedersi non solo il perchè dei “buffi”, ma anche quello dei silenzi durati troppo a lungo. Non si arriva, infatti, in pochi giorni o settimane ad accumulare milioni di euro di “rosso”. Oggi 2 aprile apprendiamo dal commissario dell’acqua, ing. Caputi, che siamo vicini allo schianto e che in pratica nessuno ha pagato quanto doveva pagare. Per tanto, tantissimo tempo.
E’ la solita storia di incosciente leggerezza (ma si potrebbero usare termini più pesanti) tanto comune in questo modo di gestire e amministrare, che ci ha portato alla rovina. Dove stiamo sicuramente scomodi, benchè giustamente collocati. Caputi alza la voce e fa bene, ma perchè non lo ha fatto prima, e nessuno lo ha fatto prima di lui, o insieme con lui? Non è credibile che Caputi sia l’unico consapevole della situazione. Altri, soprattutto in politica, avrebbero dovuto intervenire e stoppare la catastrofe che si andava concretizzando. La drammatica storia dell’acqua che sta emergendo è l’etichetta giusta per istituzioni e amministrazioni da ghigliottinare. C’è scritto: “Pura, generale incoscienza”. Vedremo stavolta qualcuno inchiodato a pagare delle responsabilità, o salteranno gli stracci? O peggio, tutto affonderà in opportuni quanto sordidi silenzi, in attesa di presentare il conto ai cittadini utenti?



02 Aprile 2013

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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