Dragaggio, o si fa o sono guai
Pescara – O si fa davvero e subito, o sono guai. Sicuramente per le 166 famiglie dei pescatori, che nei problemi già annaspano da oltre 400 giorni, probabilmente però anche per molti altri. E nessuno oggi è in grado di dire cosa potrà accadere, perchè gli animi sono esacerbati, impegni e promesse non servono più a niente e le notizie sull’inchiesta in corso hanno aperto gli occhi a molti. Qual cosa che impediva il dragaggio c’era, qualcuno da qualche parte pasticciava o peggio. Una storia che da drammatica diventa anche sporca, se le ipotesi di reato che sono state formulate dalla Procura distrettuale dell’Aquila troveranno riscontri e conferme.
Siamo, comunque, ad una svolta. Domani ci sarà un incontro con l’assessore regionale Febbo. La marineria e gli armatori chiedono perentoriamente che sia aperto subito un varco per le loro imbarcazioni che, liberate da sabbia e fanghi (tossici), debbono tornare in mare. La data era quella del 3 aprile, e domani 2 aprile i marinai esigeranno che sia confermato loro il consenso all’uso del porto canale. Si è disperatamente d’accordo su un punto: è impossibile che esista un motivo valido e legittimo per non portare a compimento il dragaggio dei fondali, almeno per quel tanto che consenta ai pescherecci di usire e rientrare con il carico. L’inchiesta vada pure avanti, chi deve pagare paghi, ma i marinai hanno già dato tutto quello che potevano e non potevano dare. Non esiste un’altra città in Italia, o forse al mondo, in cui non si riesca semplicemente a ripulire periodicamente e correttamente il fondale di un porto canale. martedì, quindi, giorno decisivo.
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