Dragaggio, nuove misure interdittive
L’Aquila – RITARDI E OMISSIONI, SI COMINCIA A CAPIRE COSA C’ERA DIETRO – Prosegue l’attivita’ inquirente relativa all’inchiesta per la gara d’appalto sul dragaggio del porto canale di Pescara. La Procura Distrettuale Antimafia dell’Aquila ha disposto altre misure interdittive una delle quali riguarderebbe la societa’ Nicolaj di Pescara. In relazione ai lavori di dragaggio del primo e secondo lotto sono stati destinatari di informazioni di garanzia, lo scorso 27 marzo, vari amministratori pubblici e aziende private per i reati di traffico illecito di rifiuti, corruzione, truffa in danno di enti pubblici, discarica abusiva, false attestazioni in formulari e registri. Tra gli amministratori figura Luigi Minenza, del Provveditorato alle opere pubbliche.
Per questi lavori, la cui stazione appaltante era proprio il Provveditorato alle opere pubbliche e la ditta esecutrice era la Nicolaj, i carabinieri del Noe, coordinati dal capitano Fiorindo Basilico, hanno accertato che nel 2011 i fanghi prelevati dal porto nell’ambito del dragaggio, per una quantita’ di 2.300 tonnellate, sarebbero stati gestiti illecitamente. Si procedeva cioe’, per l’accusa, alla l’attribuzione di un codice dei rifiuti di comodo, per risparmiare sui costi di trattamento del materiale che veniva conferito in un sito di Moscufo autorizzato al recupero dei rifiuti e gestito da imprenditori compiacenti. Qui, sostengono i carabinieri, il materiale veniva fraudolentemente declassificato in materia prima secondaria senza essere sottoposto ad alcuna attivita’ di recupero o veniva smaltito illegalmente mediante interramento nel sito o abbandonato nei terreni adiacenti. Gia’ in passato i carabinieri del Noe di Pescara avevano effettuato due sequestri del sito, nel corso delle indagini, e oggi sempre i militari del Noe hanno eseguito una ordinanza di sequestro preventivo proprio di questo sito oltre che di un mezzo usato per il trasporto degli stessi materiali e di somme di denaro presso i conti correnti sia del pubblico amministratore, Luigi Minenza, per un presunto episodio corruttivo, che per i due Nicolaj esecutori del dragaggio. Si parla di oltre centomila euro. Le imprese coinvolte sono quindi sia la Nicolaj che quella che si occupava della discarica, oltre ai trasportatori e alla ditta che si occupava del trattamento del materiale dragato.
Oggi, in esecuzione dei provvedimenti del Gip del Tribunale dell’Aquila Marco Billi, sono state eseguite misure interdittive. Per un amministratore pubblico, Minenza, si e’ provveduto alla sospensione dall’esercizio dei pubblici uffici, per la ditta assegnataria della gara d’appalto, Nicolaj, e’ stato disposto il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione. C’e’ anche la misura cautelare del divieto temporanero dall’esercizio delle imprese e/o uffici direttivi di persone giuridiche e imprese per il legale rappresentante e per il responsabile tecnico della ditta Nicolaj che ha eseguito il dragaggio, e i soggetti interessati sono padre e figlio.
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