L’Abruzzo ha la legge elettorale
L’Aquila – (Foto: momenti ed espressioni in aula oggi) – Il Consiglio regionale ha approvato la nuova legge elettorale con cui, tra novembre prossimo e marzo 2014, si procederà al rinnovo dell’Assemblea e all’elezione del nuovo Presidente della Regione. Poche le modifiche introdotte al testo licenziato in Commissione nei mesi scorsi. L’unica novità riguarda la composizione delle liste circoscrizionali, in cui nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in misura superiore al 60 per cento. Respinto, di conseguenza, l’emendamento che prevedeva l’introduzione della doppia preferenza di genere (una per i candidati di sesso maschile, l’altra per le candidate donne), che ha portato le Consigliere Alessandra Petri (PdL), Marinella Sclocco (PD) e Nicoletta Verì (Gruppo Misto) ad abbandonare l’aula in segno di protesta.
L’elettore, dunque, potrà esprimere una sola preferenza. Dichiarato inammissibile pure l’emendamento che chiedeva parità d’accesso agli uomini e alle donne, negli spazi elettorali televisivi. Per quanto riguarda le soglie di sbarramento, restano quelle previste nel testo della Commissione: 2 per cento per i partiti in coalizione, 4 per cento per quelli che si presentano singolarmente. L’emendamento del PD che prevedeva l’innalzamento di queste soglie, rispettivamente al 4 e al 6 per cento, è stato respinto, così come è stato bocciato l’altro emendamento in cui si introduceva la possibilità del voto disgiunto.
D’ALESSANDRO – “Piu’ ingovernabilita’, meno diritti di scelta, meno donne”. “In questo modo – secondo Camillo D’Alessandro, capogruppo del PD in Regione – puo’ essere riassunta e definita la legge regionale approvata da una maggioranza – dice – che spera cosi’ di avere qualche possibilita’ in piu’ di rivincere le elezioni”. E aggiunge: “Non sara’ certo il nostro ostruzionismo ad offrire la scusa alla maggioranza per tenere in vita il listino”. “Noi – spiega D’Alessandro -abbiamo posto tre questioni che riguardano l’idea della democrazia che abbiamo: le leggi elettorali si fanno per il buon funzionamento di una istituzione, non certo per auto conservarsi o per la paura. Prima questione: sbarramento per evitare l’ingovernabilita. Con la legge approvata – attacca D’Alessandro – con il modesto sbarramento al 2%, la maggioranza condanna l’Abruzzo al rischio ingovernabilita’ con possibile pluri mono gruppi, con un solo eletto, che non solo renderanno ingovernabile la Regione, ma costeranno caro alle casse regionali per le spese di funzionamento dei gruppi. Tra l’altro questa e’ una idea di democrazia al contrario, rovescia l’esito elettorale. Seconda questione: parita’ di accesso alle cariche elettive tra uomini e donne. Noi – riprende D’Alessandro – abbiamo proposto l’introduzione della doppia preferenza di generale con parita’ di uomini e donne nelle liste. Nella maggioranza e’ prevalsa la chiusura. Terza questione: Voto disgiunto , meccanismo che da’ diritto ad un cittadino di scegliere il proprio consigliere ed il proprio presidente. Con l’approvazione di questa legge – commenta il capogruppo del PD – invece viene cancellato questo diritto, evidentemente la paura fa novanta rispetto alla disponibilita’ di candidati polari del centro-sinistra rispetto all’uscente Chiodi”.
VERI’ – “Una grande opportunità, che avrebbe reso l’Abruzzo finalmente una Regione moderna. Peccato che una serie di veti incrociati di quasi tutti i partiti, abbiano vanificato questa possibilità”. Lo afferma la Consigliera Nicoletta Verì, commentando la bocciatura, da parte dell’Aula, dell’emendamento che introduceva la doppia preferenza di genere nella nuova legge elettorale regionale. “Questa modifica – rimarca la Verì, che ha abbandonato la seduta in segno di protesta – sarebbe stata molto utile per incoraggiare le donne, soprattutto quelle più giovani, ad affacciarsi al mondo della politica. Un modo per offrire il nostro contributo, e il nostro punto di vista, nella soluzione delle problematiche che riguardano la comunità abruzzese. Evidentemente i nostri colleghi hanno paura delle donne e della loro forza. Con questa legge stanno cercando di penalizzarci, ma è uno sforzo inutile, perché non riusciranno a piegarci”.
VENTURONI – “Le regole non appartengono né alla maggioranza né alla minoranza, si scrivono insieme. La legge elettorale, in particolare, deve assicurare funzionalità e rappresentanza democratica, non è materia che possa prestarsi a speculazioni politiche di parte. Per questo, al di là di qualche diversità di opinione, ritengo che il risultato colto oggi con l’approvazione della nuova legge elettorale regionale debba essere considerato un vanto per l’intera assemblea”.
Lanfranco Venturoni, presidente del gruppo Pdl in Consiglio regionale, ha inoltre sottolineato nel suo intervento in aula come tale riforma “segni un ulteriore passo in avanti nel cammino di riduzione dei costi della politica iniziato in tempi non sospetti dalla Regione Abruzzo con la modifica statutaria del numero dei consiglieri regionali che, nella prossima legislatura, passeranno da 45 a 31. La legge elettorale – ha continuato il presidente del gruppo consiliare del Pdl – non soltanto conferma l’eliminazione del listino ma assegna alla maggioranza che vincerà la prossima competizione elettorale la rappresentanza necessaria ad assicurare la governabilità”.
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