ACA, inchiesta sul guasto idrico
Pescara – Ora tutti vogliono sapere perchè c’è stato il guasto idrico che ha lasciato a secco 200.000 persone tra Pescara e Chieti, dopo lo scoppio di un grosso tubo in cemento presso Torre de’ passeri. E come è stata gestita l’emergenza. Facile: bravi ed encomiabili solo tecnici e operai che hanno lavorato bene e rapidamente.
L’ACA, l’ente che gestisce l’acqua, è la prima a proclamare intenzioni… bellicose. Poi ci sono i sindaci (almeno una ventina), la politica (che azzanna l’ACA), le attività commerciali e produttive, e da ultimi i cittadini. Tutti in coro reclamano verità che pure sono evidenti: tubi vecchi di 40 anni, rinforzi di metallo nel cemento corrosi e dunque cedevoli, manutenzioni costose e forse insufficienti, fatalità (ma esiste la fatalità in certe situazioni?), carenze, omissioni, cattiva gestione. Un can-can di voci che si levano forti, e alla fine, vedrete, un nulla di fatto fino al prossimo guasto. Che potrà essere anche più vistoso e grave di quello avvenuto: un buco enorme e una potente fuoriuscita d’acqua capace di diventare un fiume, oltre ai disagi per decine di migliaia di cittadini. I 19 sindaci hanno contribuito al danno tacendo e risultando incapaci di avvertire rapidamente la popolazione.
Lo hanno fatto solo i sindaci di Torre de’ Passeri e di Chieti. Lo hanno fatto e anche bene, dunque si può fare, in modo da evitare alla gente almeno in disagio di non avere in casa acqua imbottigliata e sufficienza. Non lo ha fatto Pescara, non lo hanno fatto l’ACA e tutti gli altri. La prossima volta tutti imparino che la prima cosa da fare è avvertire la gente. Lo capiranno?
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