Lettera all’ing. De Santis
L’Aquila – Emidio Di Carlo, giornalista indipendente, indirizza una lettera aperta a Paolo De Santis – Presidente Ordine Ingegneri dell’Aquila – e agli organi di stampa: “Caro Paolo, preso come sei dalle tante carte del politichese che sei costretto a dipanare per dare un minimodi chiarezza e di ordine alla festa della “non ricostruzione”, hai dimenticato che circa un anno fa, esattamente il 24 aprile 2012, ero venuto nel tuo ufficio, confidando di poter prendere insieme quel caffé e approfittare della circostanza per documentarti una situazione di accadimenti e di presagi, puntualmente poi emersi, tanto da poter affermare che sono una vittima di una “ricostruzione” che è davvero una festa della “non ricostruzione”; ovvero di una “festa fatta al sottoscritto ed alla propria famiglia” da parte di un insieme nel quale chi si salva “alzi la mano”.
Mi riferiscono a chi ha redatto il computo metrico e diretto (?!) i lavori, alla filiera che ha approvato, all’esecuzione della ditta appaltatrice, al “committente” (che ha fatto o non arbitrariamente ciò che ha voluto) del Consorzio 201. Potrei continuare a lungo visto che dei problemi ho inviato esposti alla magistratura, alla Guardia di Finanza, ai Commissari governativi e non che si sono succeduti nella “non ricostruzione”, fronteggiando anche risposte con il legale del Consorzio citato. Caro Paolo siamo alla Pasqua del 2013 (4 anni dopo il tremendo sisma). Voglio allora arti gli auguri con un invito: vieni a prendere un caffé nella casa che mi è stata riconsegnata in Pettino; sarà un caffé doppiamente “ristretto” poiché “ristretta” è anche la volumetria dell’abitazione frettolosamente riconsegnata. Una sola avvertenza. Se hai paura del terremoto sappi che, nonostante l’eccezionale spesa sostenuta per lavori non eseguiti o non finiti, avendo una situazione di messa in sicurezza molto dubbia non posso che offrirTi la nuova “festa della non ricostruzione”, insieme alla mia famiglia già costretta al forzoso rientro (superfluo dire per motivi economici) da sei mesi. Posso assicurarTi i “botti” sotto i piedi (più volte registrati) e, Sant’Emidio permettendo, l’inimmaginabile vista in diretta del crollo della parete (bifacciale) visto che i lavori non sono stati eseguiti sulla parete dell’appartamento del mio vicino che continua a prendersi gioco di tutto e di tutti”.
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