E se si cominciasse davvero a ricostruire?


L’Aquila – (di G.Col.) – (Foto: in evidenza la nuova città, piazza d’Armi e viale Corrado IV come saranno) – La visita di Barca, le proteste contro tutti, la festa della non-ricostruzione, la riapparizione di carriole e bandierine neroverdi, la data del 21 marzo, primavera. Le insoddisfazioni di ingegneri, architetti, geometri. La rabbia di chi aspetta pagamenti per lavori già svolti. Sono frames di vita aquilana degli ultimi giorni, e non portano folate di novità. Le cronache hanno raccontato anche con immagini cose che hanno 4 anni.
TANTI MESI DI MARZO – Nulla o poco è cambiato rispetto al marzo 2012, al marzo 2011, al marzo 2010. Nel marzo 2009, eravamo in pieno terremoto crescente, tutti tenevano le bocche cucite, prevaleva la dissennata enfasi rassicuratoria e negatoria della grave situazione sismica, e l’incubo stava per cominciare nella domenica delle palme dell’aprile 2009. La storia recente di questa città sventurata e del suo territorio, di quel cratere dal nome vulcanico in cui tutto è finito in pezzi, è fatta di niente. Non è successo niente. Siamo ancora qui ad aspettare che accada qualcosa di davvero nuovo. Dal 21 marzo 2013, dovrebbe succedere invece tutto. E se si cominciasse davvero a ricostruire?
LA STORIA DICE che più volte, in questa terra, tutto è venuto giù, migliaia di vite sono state spente, le rovine sono risultate spesso drammatiche e devastanti. Sempre, tuttavia, si è tornati alla vita. Si racconta che la riedificazione dopo il sisma del 1703 (che fu catastrofico, ma non è stato l’unico nei secoli) richiese una dozzina di anni, o una ventina, o secondo altri narratori mezzo secolo. Ma, comunque, L’Aquila tornò in piedi, differente da com’era prima: palazzi, basiliche, torri, muraglie, fontane, mercati, monumenti. Una città rinata settecentesca con forte identità baroccheggiante, chiese rimesse in sesto cariche di ori e stucchi, come quelli che furono rimossi da Collemaggio circa 30 anni fa.
SI TORNERA IN PIEDI – Se è vero, e in buona misura lo è, che la storia va sempre letta o riletta per capire come potranno andare le cose, anche in questo ventunesimo secolo L’Aquila e i paesi del suo contorno territoriale torneranno in piedi. Magari più antisismici di prima. O almeno antisismici al 50 o 60%, si auspica. E’ a questo che oggi tutti abbiamo il dovere di pensare, è verso questo obiettivo che tutti debbono rivolgersi. Se sono stati gettati via 4 anni, è stato commesso sicuramente un crimine politico-amministrativo-istituzionale, ma è anche inutile rimestare e rivangare. Piangersi addosso e recriminare per tentare di stabilire di chi sia stata la colpa, per poi magari additare un capro espiatorio e impugnarlo con risvolti e finalità politiche.
POLITICA – Insieme con le contrade terremotate, è crollato nel contempo un modo di fare e concepire la politica, si è disfatto il mondo dei partiti e delle ideologie, si avviano a sparire persino i concetti di destra e di sinistra contrapposti. In questi 4 anni si sono concentrati tempi molto più lunghi, eventi disparati, cambiamenti davvero abissali. Ma soprattutto, oggi, tra un governo che se ne va e un altro che quasi certamente non arriverà, tutti debbono convincersi che l’unica cosa accettabile, munita di senso, da fare, e mettersi a ricostruire. Se è vero che tutti rivogliono la loro città, sia ben inteso.
RIVOGLIONO LA CITTA’? – Talvolta l’eterno brusio, o lo sconcio fragore, delle liti, delle invettive, del voler per forza questionare, induce a pensare: gli aquilani rivogliono davvero la loro città, oppure in troppi sguazzano nell’attuale confusione? Il piagnisteo, e anche un po’ di gufismo, diciamo la verità, possono essere i segni di un’identità febbricitante, distorta. Il tempo passa, e ci sono sempre meno pretesti e scuse per non rimboccarsi le maniche e produrre risultati. In Friuli, e di recente in pianura padana, non si levano lamenti, risse, baruffe, si pensa a ripartire prima possibile. Cerchiamo di diventare qualcosa di diverso da come eravamo, sarà anche quella una ricostruzione.


24 Marzo 2013

Categoria : Cronaca
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