Barca (5): ora tutto è programmato
L’Aquila – Contestazioni, anche sul concorsone, erano prevedibili, e ci sono state, benchè stroncate quasi sul nascere da una scarsa partecipazione corale. Insomma, a contestare non erano in molti. E il Ministro Barca ha potuto seguire il programma della sua visita a L’Aquila e nel cratere senza incontrare problemi. Anzi, qualche volta è passato al contrattacco, dicendo che 8-10 anni per la ricostruzione sono un tempo credibile, realistico, solo se però ognuno svolgerà il suo compito e la capacità di spendere risorse (che ora pare esserci, finalmente) proseguirà nel tempo.
Da quanto si è ascoltato, infatti, i soldi per l’immediato futuro ci sono, e per il futuro più remoto potranno esserci, ma solo in relazione alle capacità programmatorie e di spesa, alle decisioni importanti e alle scelte che la città e il cratere dovranno fare. Basta polemiche, basta pessimismo e sfiducia, bisogna invece lavorare e rispettare i tempi. Deve essere cancellata, e in parte lo è dopo le ultime scelte degli amministratori aquilani, la convinzione serpeggiata ad ogni livello in Italia, ai vertici della politica, che L’Aquila “non sappia programmare e spendere, prendere decisioni, decidere”.
Parole che contrastano con alcune situazioni: per esempio l’assoluto svuotamento degli uffici del genio civile, i dubbi e i ricorsi sul concorsone e sulle ultime scelte (i 23 tecnici per il Comune). In 4 anni (il 6 aprile scoccheranno 48 mesi dal sisma, quasi 1500 giorni) moltissime polemiche, un’infinità di contrasti tra istituzioni e fazioni politiche, scambi di accuse, enormi ritardi, burocrazia sempre lenta e pesante, ritardi nei pagamenti del dovuto (basta pensare agli albergatori), eterna insoddifazione degli ordini professionali. E poi inchieste, infiltrazioni malavitose, potentati economici che alzano la voce, scontri tra colossali interessi, fitti alle stelle, crisi profonde di alcuni settori produttivi. Il quadro non poteva incoraggiare nessuno. Forse il pessimismo degli aquilani è eccessivo, ma di sicuro qualche motivazione valida ce l’ha.
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