“Sono uno dei 400 aquilani tornati a casa”
L’Aquila – Pubblichiamo una testimonianza di Adriano Cantalini, nostro collaboratore per lo sport, che scrive: “L’essere entrato nella lista provvisoria per l’assegnazione delle C.A.S.E. è stato un primo importante passo, poi sabato sera l’incontro alla Scuola della Guardia di Finanza per la verifica dei requisiti e l’apprensione per la documentazione da presentre, infine la comunicazione, domenica sera dopo cena, che lunedì mattina avrei firmato i contratto di comodato gratuito presso il DICOM. Poi inaspettata la chiamata: il primo del primo giorno, nenache il tempo di poter riflettere sul discorso stringato ma incisivo del sindaco Cialente che ha ricordato come alle prime 400 famiglie ne seguirannno tante altre ed entro dicembre tutti i senzatetto. C’è sempre voglia di credere nel futuro, con rinnovata fiducia perchè in fondo quello che era stato promesso, tra mille dubbi e perplessità, è stato realizzato.
Questa mattina a Cese di Preturo l’attesa consegna delle chiavi dell’appartamento, di una casa vera, non di casette o moduli, o loculi come sinora ci si è espressi.
Per 400 famiglie questa mattina è ricominciata la vita, è finita la precarietà e torno ad abitare in una casa, non la mia purtroppo per la quale ci vorranno ancora degli anni.
Nel pomeriggio sono tornato, dopo aver assistito alla cerimonia dell’alza bandiera a Bazzano alla presenza del presidente Berlusconi, nella casa che abiterò temporaneamente, dove c’è tutto quanto occorre per prendere subito possesso dell’appartamento e ci sono la promessa bottiglia di spumante, dolci Aveia e torrone, nonchè il biglietto di auguri del Presidente del Consiglio. Proprio tutto quello che ci era stato promesso. Mi sono seduto ed ho aperto il computer per poter descrivere ai nostri lettori ciò che sto provando in questi ultimi giorni, anzi ciò che stanno provando anche tutti gli altri aquilani nelle mie stesse condizioni.
L’emozione è tanta ed anche le persone amiche, anch’esse terremotate ma che attendono con ansia l’assegnazione definitiva o sperano di rientrare al più presto in una casa, noto che sono entrate nella mia stessa emozione, stanno condividendo un momento importante della vita di una città che solo sei mesi orsono sembrava definitivamente cancellata da un terribile terremoto.
Non può esserci una completa felicità, ma c’è tanta serenità perchè ripartimo con un tetto. Sicuro.
Sembra un sogno ma dopo sei mesi si ricostituiscono le unità familiari, si riprendono le abitudini interrotte, torniamo alle consuete dimesioni quotidiane ed a una normalità che tutti credevano lontana.
In soli 110 giorni è stato fatto un vero miracolo ed “un record mondiale”, come ha detto nel suo discorso Berlusconi: oggi è un giorno di festa e ci sentiamo tutti orgogliosi di essere italiani.
Lo saremo certamente di più quando rientreremo nelle nostre case e nella nostra L’Aquila “bella me”, nel nostro centro storico che vogliamo ricostruire tutti insieme, oggi con più fiducia nello Stato e sapendo che il mondo ci guarda e abbiamo voglia di dimostrare che siamo seri, generosi, caparbi, tenaci, forti e gentili come tutti gli abruzzesi.
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