Teatro di Pineto: Stranieri in terra natìa
Pineto – Figli di immigrati, ma nati e cresciuti in Italia. Stranieri in terra natia, dove è precluso loro il diritto di cittadinanza. Secondo le proiezioni dell’Istat, nel 2050 circa un terzo della popolazione con meno di 24 anni avrà un genitore straniero. Giovani che contribuiranno anche a determinare il livello e la qualità del capitale umano di cui l’economia italiana avrà bisogno per competere con gli altri Paesi.
“Italiani a metà” cui darà voce la rassegna Emergenze Mediterranee, stasera alle ore 21 presso il Teatro Polifunzionale di Pineto, con l’incontro “La mia terra straniera: per una nuova idea di cittadinanza”. A parlarne Roberta Ricucci (foto, Università di Torino) autrice per “Il Mulino” di Italiani a metà. Giovani stranieri crescono e Valentino AG, giovane rapper nato a Roma da genitori nigeriani, che concluderà l’evento con la sua musica. L’ingresso è gratuito.
Roberta Ricucci è ricercatrice del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Torino e del FIERI (Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione). Autrice di Italiani a metà. Giovani stranieri crescono (Il Mulino, 2010), da oltre un decennio studia i fenomeni migratori, con particolare attenzione ai percorsi di inserimento delle giovani generazioni.
Valentino AG vive a Roma e fa parte della nuova scuola di rapper italiani. Nelle sue canzoni da voce, spesso, alle storie dei ragazzi di seconda generazione, i cosiddetti stranieri che hanno visto la luce o sono cresciuti in Italia.
La terza edizione di “Emergenze mediterranee”
L’appuntamento. Segni e segnali del prossimo futuro
“Emergenze Mediterranee” è una rassegna di eventi curata dalla Sezione Italiana dell’Istituto Internazionale del Teatro del Mediterraneo. Lo spettacolo e l’approfondimento tematico, i nomi noti e i volti nuovi si integrano in un unico programma, con l’ambizione di creare in Abruzzo un osservatorio permanente sui nuovi orientamenti delle culture, dei linguaggi e delle arti nel contesto euro-mediterraneo.
Il titolo della terza edizione – “L’appuntamento. Segni e segnali del prossimo futuro” – è un richiamo alle possibilità che il nostro tempo ci offre. Focus sulle donne e sul loro ruolo nel determinare il cambiamento, sulle nuove generazioni e sul loro diritto a vivere in una società che sappia fare della diversità culturale un valore aggiunto, sulla memoria come monito, stimolo e insegnamento, sulle prospettive di sviluppo nel processo di integrazione europea. La consueta sezione dedicata alla “letteratura della migrazione” quest’anno affronterà il tema del multiculturalismo in Bosnia Erzegovina prima e dopo la guerra e racconterà il sogno dei tanti albanesi che vent’anni fa approdarono in massa sulle coste pugliesi.
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