Commiato di Barca, mentre i maggiori gruppi edilizi preparano grandi (e sospette) manovre
L’Aquila – NUOVE INQUIETANTI PROSPETTIVE DENUNCIATE DA FRATTALE – Arriva, per il commiato, il Ministro Barca “inviato del Governo per la ricostruzione”. Proromperà , il 21 marzo, un’alluvione di retorica, affermazioni solenni, incontri formali quanto intrisi di ufficialità . Un palcoscenico finale affacciato su una ricostruzione che, in sostanza, deve cominciare ben 4 anni dopo il sisma. E di fatto, concretamente, non comincia, nonostante l’ottimismo di facciata. Viene garantito che i soldi ci sono, ma si dimentica che le difficoltà e i problemi sono più numerosi dei soldi.
Quanto agli assunti del concorsone, secondo notizie di questa sera, la firma dei contratti avverrebbe il 27 marzo, superate (ma solo in parte) alcune difficoltà sollevate dai segretari comunali del cratere. Ma restano i ricorsi al TAR e l’impugnazione delle graduatoria. Dubbi, dunque, non certo diradati.
Intanto, viene annunciato come una conquista cosmica il bollino affisso sugli edifici dei quali può cominciare la riedificazione: per ora in tutto 97 in zona rossa. Vedremo nei mesi a venire se davvero i cantieri lavoreranno speditamente e in quanti casi. Ci si augura ovviamente che siano tanti, ma…
I principali monumenti, a partire da Collemaggio, non ci sono affatto: in alcuni si lavora, in molti altri no. I cantieri privati al di fuori della zona rossa, ci sono, è vero, ma quelli principali esistono sulla carta. Il meccanismo stenta a muoversi, gli uffici sono senza personale, il numero dei precari invece sale. Il concorsone è bloccato e sorgono problemi che sembrano seri. Pendono i ricorsi al TAR e qualche denuncia. La Provincia non ha personale per il genio civile, ma butta fuori 40 precari. Come leggeremo più avanti, i costruttori svelano grandi manovre di potentati edilizi (locali ma anche piombati da fuori a L’Aquila).
Su tutto grava il gravissimo stallo economico di chi è in credito per milioni e non viene pagato nè dal Governo, nè dagli enti locali stragolati dai patti di stabilità .
Cosa dirà il ministro Barca, domani, lo sentiremo. Sappiamo invece che il Governo attuale se ne va, e nessuno sa quando ce ne sarà un altro. Forse dopo una nuova chiamata elettorale. Il panorama è davvero buio e inquietante, per tutti in Italia, di più per una popolazione defedata, sfiduciata, malata, come quella del cratere.
Ed ecco l’ultimo risvolto inquietante che grava sulla ricostruzione aquilana. Il presidente dei costruttori, Gianni Frattale, ha inviato a Barca, ai sindaci del cratere, ma anche ai condomini, ai consorzi e ai responsabili degli uffici speciali, un nuovo forte segnale di allarme: sono in corso grandi manovre orchestrate di maggiori gruppi edilizi presenti nelle aree terremotate, che potrebbero rovinare le piccole imprese, i loro fornitori e ovviamente anche coloro che attendono la ricostruzione. Ecco cosa scrive Frattale: “Negli ultimi tempi giungono voci allarmanti sul verificarsi di un fenomeno che potrebbe aggiungersi alle mille complicazioni con cui deve fare i conti la ricostruzione post sismica. Grandi gruppi dell’edilizia, che hanno incamerato contratti di affidamento lavori per centinaia di migliaia di euro, stanno portando i registri in tribunale e avviando la vendita di rami d’azienda ad altri grandi marchi dell’edilizia. Nella compravendita, ovviamente, la ditta subentrante avrebbe tutto l’interesse a rigettare l’accollamento del debito pregresso con fornitori e subappaltatori, relativo ai cantieri già avviati e non completati, accollandosi solamente la responsabilità dei nuovi contratti.
Questo meccanismo va fermato subito. Una pratica di questo tipo metterebbe in grave pericolo proprio la parte più fragile dell’imprenditoria locale fatta di piccole imprese ed esercizi di fornitura di materiali edili
con i loro dipendenti, esponendo anch’essi al rischio di fallimento e minando alla base la ricostruzione nel cratere che rischia di impantanarsi in infinite grane giudiziarie.
E’ già successo in altre ricostruzioni post sismiche, ancora oggi alle prese con tribunali e carte bollate e con cittadini nei container dopo decenni. L’ANCE L’Aquila invita a vigilare tutti i soggetti che hanno contatti con le imprese: amministratori di condominio, direttori dei lavori, sindaci, responsabili uffici speciali, presidenti dei consorzi e semplici cittadini, attraverso un’accurata indagine preventiva sui soggetti a cui si affidano i lavori ed anche con una contrattualistica previdente ed accorta che comprenda anche l’eventualità del rischio di cessione attività da parte della ditta titolare del cantiere.
Vengano introdotte, se necessario, regole più severe contro l’eventualità di avventurieri dell’edilizia che attraverso l’accaparramento di contratti nel cratere e la successiva cessione di rami d’azienda potrebbero cercare di ripianare, in maniera premeditata, situazioni debitorie preesistenti. L’unico limite sul numero di contratti possibile per un’impresa edile è dato dalle potenzialità funzionali ed economiche della stessa di farvi fronte. Capacità che vanno verificate prima dell’affidamento, da parte di chi è responsabile del processo. La buona ricostruzione, oltre che degli edili, è in mano loro.
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