Città territorio, ricordando Haydn


1_zL’Aquila – Nell’ambito del progetto l’Aquila Città di Territorio – Il Comune dell’Aquila e quello di S. Stefano di Sessanio, insieme a Rifugio della Rocca (Rocca Calascio), Sextantio (S. Stefano di Sessanio), Vinalia (Palazzo dei Nobili dell’Aquila), danno vita ad una stagione musicale dedicata a Franz Joseph Haydn, che tutto il mondo ricorderà il 31 maggio. Sextantio, in collaborazione con il Museo delle Genti d’Abruzzo continua nella sua attività di tutela e promozione dell’integrità delle identità territoriali, storico-architettoniche, del paesaggio agrario e delle culture materiali che sono l’eredità della marginalità e dell’emigrazione che ha colpito la montagna del sud Italia.
L’officina Musicale – Ensemble in residence del Borgo, diretta dal Maestro Orazio Tuccella è impegnata da anni insieme a Sextantio alla valorizzazione culturale del borgo anche con il progetto Widmung. L’iniziativa ogni anno invita persone della cultura verso le quali ha stima e ammirazione, per dedicare loro un omaggio musicale con un concerto pensato per l’occasione e ascoltarle parlare del ruolo che la musica riveste nella loro vita artistica e personale.
Sextantio per l’occasione associa la presentazione e ri-proposizione della cucina tradizionale abruzzese nel suo Ristorante La Locanda Sotto gli Archi, per opera dello chef Massimiliano Ascione dietro la consulenza dello Chef Niko Romito, 2 stelle Michelin per il suo Ristorante Reale Rivisondoli e dell’antropologa Annunziata Taraschi, consulente del Museo delle Genti D’Abruzzo .
I piatti che vengono riproposti nella “Locanda sotto gli Archi” prendono spunto da una ricerca etnografica che Sextantio sta facendo svolgere dal Museo delle Genti d’Abruzzo in questo territorio. Attinti direttamente dalla memoria della gente del luogo, essi sono stati tramandati per centinaia di anni all’interno delle mura domestiche e sono gli antichi testimoni di una cucina selezionata naturalmente dalla reperibilità, dalla stagionalità, dalle valenze nutrizionali e terapeutiche degli ingredienti impiegati. Le massaie riversavano tutto il loro sapere, in cui nulla era lasciato al caso: dal reperimento delle materie prime ai metodi di conservazione dei prodotti, dalla cottura dei cibi alla scelta dei materiali per contenerli e presentarli il tavola. Nonostante queste comunità abbiano basato la propria sussistenza su uno sfruttamento quasi del tutto autarchico di suoli molto poveri, la loro cucina esprime una grande varietà di gusti autentici e ormai scomparsi.


31 Marzo 2009

Categoria : Cronaca
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