Canoni ATER, nessun aumento per PdL


Pescara – (di Stefano Leone) – DISACCORDO SU PAGAMENTO IMU DA PARTE DELL’ENTE – “Il Pdl non voterà mai la proposta di aumento indiscriminato dei canoni degli alloggi ATER, e non accettiamo alcun incremento dei fitti per intercettare utili al fine di consentire alle ATER di pagare l’IMU. Per tale obiettivo, è evidente, la Regione Abruzzo dovrà trovare altrove le risorse necessarie. Già oggi la II° Commissione, di cui sono membro, ha rinviato l’analisi del provvedimento. Non posso però non stigmatizzare la demagogia del consigliere D’Amico il quale parla impropriamente del taglio dei “carrozzoni ATER” ben sapendo che oggi nelle ATER, grazie al centro-destra, non ci sono più Consigli d’Amministrazione, ma semplicemente Commissari regionali che non percepiscono indennità, dunque allo stato attuale ridurre le 5 ATER a un’unica Azienda non produrrebbe alcun risparmio, né una riduzione del personale, ma solo un incremento dei disagi e delle problematiche per gli utenti”. E’ questa la posizione che, il consigliere regionale e comunale PdL Lorenzo Sospiri, ha ritenuto di ribadire in merito alla proposta di incremento dei canoni ATER.
“Con l’amministrazione comunale di Pescara e con l’assessore ai Tributi Massimo Filippello – ha spiegato il consigliere Sospiri – avevamo già avvisato con largo anticipo il Commissario ATER di Pescara Costanzi e la stessa Regione Abruzzo che l’IMU era un’imposta dovuta anche da parte delle ATER su tutti gli alloggi popolari, scontrandoci con un rigido “fronte del no”.
Ora, a mesi di distanza, è emerso che il nostro avviso corrispondeva a realtà e la posizione di forte difficoltà di alcune ATER ha sostanzialmente costretto l’assessore Di Paolo a proporre un aumento del 30 per cento una tantum dei canoni per individuare le risorse utili a fronteggiare il pagamento dell’IMU sulle case popolari. Io non voterò mai un simile provvedimento e non lo voterò perché ritengo che la Regione debba cercare altre risorse per fronteggiare una tale necessità; e poi, è vero che a oggi i canoni pagati sulle case popolari sono estremamente bassi, ma in questo caso un eventuale aumento una tantum dovrà servire a trovare le risorse per finanziare un piano di ristrutturazione di tutti gli alloggi popolari oggi inagibili, dunque chiusi, mentre centinaia di famiglie attendono da anni l’assegnazione di un appartamento, non certo per pagare l’IMU.
Piuttosto sono le ATER a dover mettere in campo tutte le misure per far pagare i morosi. Il PdL non voterà dunque l’aumento indiscriminato dei canoni, a meno che un eventuale incremento non sia strettamente connesso a un piano di ristrutturazione del patrimonio esistente o alla realizzazione di nuovi alloggi, e il primo segnale è arrivato oggi quando la II° Commissione ha rinviato l’esame della proposta. Tuttavia non accettiamo neanche le parole assurde del consigliere D’Amico che fa demagogia su un problema sociale di estrema rilevanza, prendendo a pretesto la questione per tornare a chiedere l’accorpamento delle ATER in un’unica azienda, paventando un inesistente risparmio dei costi. A questo punto tanto vale smantellare completamente le ATER e trasferire il patrimonio ai singoli Comuni”.
Insomma, come dire, dietro ogni azione che riguardi accettazioni decisionali sulla cosa pubblica, c’è l’ombra della lotta politica fine a se stessa di “chi la vuole cotta chi la vuole al dente”. In mezzo, come sempre, i cittadini che subiranno poi le decisioni che arrivano non per il bene comune ma per accordi, dichiarazioni di non belligeranza, patteggiamenti fra le parti politiche che arrivano a decisioni che, solitamente, non calzano con quello che i cittadini si attendono. Ora, le dichiarazioni di Sospiri, che conosciamo come persona che, piaccia o no, è comunque uno che crede nelle cose che dice e che fa, dunque nella sua onestà intellettuale, al di la della loro giustezza o meno a seconda del punto di vista, appare come se il Consigliere regionale e comunale parlasse a se stesso in veste di due soggetti politici diversi ma insiti nella stessa persona. Parla da consigliere comunale di Pescara alla Regione, ma è come parlasse a se stesso, in quanto, anche Consigliere regionale. Il cittadino-elettore, capirà?


15 Marzo 2013

Categoria : Politica
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