Commercio Abruzzo, caduta libera
Pescara – La fotografia della situazione del commercio in Abruzzo, primi due mesi del 2013, è un’istantanea di guerra. Caduta libera, un’ecatombe, moltissime vittime e andamento del tutto negativo. Sono i dati resi noti dalle organizzazioni del commercio, che descrivono la crisi, mai così feroce. La provincia che in Abruzzo soffre di più è quella dell’Aquila. La città più ferita è Chieti. Tradotto in cifre, 347 chiusure, centinaia di posti di lavoro persi, famiglie in difficoltà . I dati negativi per l’Abruzzo sono tra i più gravi di tutta Italia. Il settore non alimentare è quello che soffre di più, con centinaia di milioni di euro di “sofferenze”. Per le organizzazioni commerciali siamo all’ultimo allarme, rivolto alle istituzioni e alle autorità prima tre le quali la Regione Abruzzo. Occorrono risorse per il credito, occorre ridurre la rigidità delle banche e il rigore fiscale. Altrimenti non se ne esce e nel corso del 2013 le cose non potranno che andare molto peggio, fino ad un crollo che travolgerà tutti. Anche la grande distribuzione soffre la crisi, ed è un segnale allarmante: i centri commerciali vuoti per tutta la settimana si riempiono solo sabato e domenica, ma anche di migliaia di persone che non portano carrelli pieni, ma pacchettini e spese sporadiche. La caccia è all’offerta speciale.
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