Semplicemente, una domanda…


L’Aquila – Da Franco Taccia riceviamo: “Gentile Direttore, questa non vuole essere una pubblica esternazione ma molto piu’ semplicemente una domanda. Rivolta a Lei per il motivo che, occupandosi di quanto succede a L’Aquila “H24″, come mostruosamente ha detto tempo fa’ Maroni conosciuto come “politico” ed anche per aver tentato di azzannare un poliziotto, non si sa se alla caviglia o piu’ verosimilmente ad un polpaccio (per inciso, il tentativo gli ha fruttato anche una condanna per resistenza a pubblico ufficiale, anche se presumo che la resistenza l’abbia opposta il titolare dell’arto), ha una visione panoramica di quasi tutto quel che accade e non accade a L’Aquila.
Ho una grande curiosità, e non credo di essere l’unico, di conoscere una sorta di segreto. Ancora piu’ forte in questi giorni nei quali, tra una gettatina di cemento qua e la e una rotatoria ovunque ci sia un centimetro di spazio, si sente addirittura parlare della data esatta entro la quale L’Aquila sarà ricostruita (ohibo’!), anche se poi, cautelativamente si accenna alla necessità dei “liquidi” necessari (ma no si fa nessun accenno al fatto che, tra una cosa e l’altra, per quella data, senza essere accusati di disfattismo o peggio, di essere portatori di “sfiga”, c’è da credere che mancheranno all’appello altre migliaia di persone, oltre a quelle definitivamente emigrate per siti piu’ ospitali.
Che succedera’ in tutti i luoghi già occupati da palazzi crollati seppellendo sotto le macerie decine di persone? E’ quasi certo che io ne sia all’oscuro per mia disattenzione, ma, siccome la domanda se la pongono in tanti, ecco che la giro al “cronista”. Il livello piu’ che infimo (in italiano è una bestemmia ma a L’Aquila puo’ succedere) di quanto siamo costretti a subire da decenni, e adesso col sovrappeso del sisma, non mi spinge a nessuna sensazione ottimistica, anche perche’ “…una pietra al giorno copre ogni spazio qua attorno…”
(Ndr) - Come ci insegna la storia della scienza, molti grandi scienziati titolari di basilari scoperte per il sapere umano, hanno potuto farlo salendo sulle spalle di giganti che li avevano preceduti. Come Newton e qualche altro. Noi che siamo esseri minuscoli in una realtà assolutamente modesta (quasi irrisoria), su quali spalle dovremmo salire per cercare una risposta? Non ne vediamo, quindi, caro Taccia, lei si terrà la sua domanda e noi tutti le nostre inquietudini.


13 Marzo 2013

Categoria : Dai Lettori
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