Finalmente, d’Annunzio 150


Pescara – (di Stefano Leone) – “IL RIMPIANTO E’ IL VANO PASCOLO DI UNO SPIRITO DISOCCUPATO” (Gabriele D’Annunzio) – “Celebriamo la pescaresità di D’Annunzio, figlio più autentico della terra d’Abruzzo, orgoglioso delle sue origini e di una città che si è riscoperta dannunziana sino al midollo nella sua storia e nella sua modernità. Dopo tre anni e mezzo di lavoro possiamo dire senza timore di smentita che il Vate è il brand, il marchio doc del capoluogo adriatico, che ha saputo anche riallacciare il rapporto con il Vittoriale, l’ultima dimora del poeta soldato”.
Con questa affermazione, il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, nell’ambito degli eventi della “Settimana dannunziana”, ha aperto, con il professor Giordano Bruno Guerri, Presidente della Fondazione de “Il Vittoriale”, il convegno di studi internazionale su “D’Annunzio 150” che proseguirà anche oggi, mercoledì 13 marzo presso l’Aurum. A inaugurare la giornata, ieri, in coincidenza con il compleanno del Vate, è stata la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:
“Rivolgo un caloroso saluto al sindaco, al professor Guerri, agli illustri relatori e a tutti i partecipanti al Convegno che inaugura l’ampio programma di manifestazioni promosse dal Comitato per le celebrazioni dannunziane nel 150° anniversario della nascita del grande poeta e letterato. Attraverso le numerose iniziative e gli autorevoli contributi previsti, il convegno consentirà di approfondire aspetti centrali, ma anche profili meno conosciuti dell’opera di un interprete tra i più significativi, benché controverso, di una intensa stagione della storia italiana ed europea tra ottocento e novecento, in una costante tensione di ricerca formale e di elaborazione stilistica, d’Annunzio seppe sperimentare molteplici e innovativi linguaggi e registri espressivi”.
Certo, sentire il sindaco che afferma che Pescara “…si è riscoperta dannunziana sino al midollo…” vuol dire che la città aveva perso questa caratteristica? Vuol dire che non si è mai sentita totalmente depositaria di aver dato i natali al Vate? Noi abbiamo provato a fare un giro in città, chiedendo cosa si conosce di D’Annunzio e quanto lo si sente pescarese; bene, ciò che abbiamo riscontrato è stato uno scollamento fra i cittadini e la storia di colui il quale, il Vate appunto, dovrebbe essere l’icona identificativa della città stessa. Mancanza di approfondimento nelle scuole? Predominanza di poeti e narratori d’altra natura rispetto a D’Annunzio? Chissà, forse un po’ di tutto ma, la cosa che fa riflettere è che, la mancanza di conoscenza dannunziana, è stata riscontrata sia nella fascia d’età adulta sia in quella adolescenziale e giovanile. Sarebbe bene interrogarsi su questo e capire come può, una città che ha dato i natali a simile personaggio, non identificarsi pienamente e totalmente in lui.
“Pescara – ha detto ancora il sindaco Albore Mascia – ha riscoperto negli ultimi tre anni e mezzo la sua essenza dannunziana, ha riscoperto il valore e l’importanza del nostro illustre concittadino che ha permeato di sé la città stessa, città giovane, moderna, all’avanguardia, eppure alla costante ricerca del proprio passato, delle proprie radici che affondano lontano, una città che ha conosciuto una stagione d’oro grazie ad alcune figure come d’Annunzio, i Cascella, componenti di un vero ‘cenacolo’ di artisti, letterati, pittori, ceramisti, musicisti”.
Per celebrare il poeta-soldato si è scelto, dunque, con l’aiuto e il sostegno del Presidente Guerri, di tenere a Pescara un convegno internazionale di studi che ospitasse le maggiori personalità ed esperti della figura del Vate, docenti e critici provenienti da ogni parte del mondo che hanno contribuito ad accendere i riflettori del mondo su Gabriele D’Annunzio e la sua Pescara. A questo proposito, pensiamo, forse sbagliando, che iniziative culturali inerenti il Vate vadano organizzate costantemente e non solo con eco di risonanza che l’occasione del 150° anniversario dalla nascita offre. Anche perché, il Prof. Giordano Bruno Guerri è consulente dell’amministrazione comunale proprio per questo aspetto e, essendo uno fra i maggiori conoscitori e studiosi di D’Annunzio, essendo la sua consulenza pagata profumatamente con i soldi dei cittadini di Pescara, dovrebbe essere lui a promulgare e propagandare ai cittadini stessi la “dannunzianità” della quale Pescara dovrebbe avvolgersi totalmente. Insomma, essere forse più presente in città e non solo per l’occasione che conta.
La giornata di ieri, ha visto fra l’altro, il sindaco Albore Mascia con la Sovrintendente ai Beni Culturali Lucia Arbace e con l’assessore alla Cultura Giovanna Porcaro, inaugurare la mostra “Quando l’Alba s’innamora” presso il Museo-Casa Natale d’Annunzio in corso Manthonè.
Una mostra, come ha spiegato la Sovrintendente Arbace, con la quale si è inteso soprattutto investigare e affrontare il periodo dell’infanzia di d‘Annunzio, trascorso tra Pescara e il collegio Cicognini a Prato. La mostra, al pianterreno della Casa, parte con la sezione dedicata ai genitori del Vate, mamma Luisa e papà Francesco Paolo che fu anche sindaco di Pescara; poi c’è la sezione sulla nascita di d’Annunzio, con la copia dell’atto di nascita, quindi il d’Annunzio studente, con la giacca originale indossata al collegio, la sua cartella, le matite, tre disegni originali realizzati dal Vate, gli unici tre rintracciati, e l’angolo riservato agli amici più cari, come Liberi e Pepe. La mostra prosegue poi al primo piano, nelle stanze che hanno visto d’Annunzio bambino, dove abbiamo allestito a festa anche la camera da letto dei genitori in cui è nato il Vate. Ogni spazio del Museo è stato impreziosito dal concorso “Fiocco dannunziano”, in cui 30 ricamatrici e artigiane del tombolo, (arte pregiatissima e difficilissima che si può ancora trovare solo in alcuni angoli dell’Abruzzo soprattutto quello montano), si sono cimentate nella realizzazione dei fiocchi azzurri per i nuovi nascituri e saranno i visitatori della mostra a votare il fiocco più bello. La mostra ha determinato, per la prima volta, anche l’apertura al pubblico della vecchia stalla in cui venivano custoditi i cavalli del Vate. Da ieri, fra l’altro, è partita anche la prima giornata dell’annullo filatelico speciale di Poste Italiane con un francobollo ad hoc da collezione rilasciato dall’Ufficio Mobile in piazza Salotto.


13 Marzo 2013

Categoria : Storia & Cultura
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