Marineria, un problema dietro l’altro
Pescara – (d8 Stefano Leone) – DRAGAGGIO ANCORA FUMATA NERA, INTANTO… ARRIVANO LE TASSE – Fumate nere non solo a Roma in piazza S. Pietro. Al porto di Pescara ormai, purtroppo, di fumate nere non se ne può più, in relazione al mancato dragaggio. L’ennesimo problema per la marineria, sicuramente la più colpita da quello che ormai è diventato un balzello grottesco e puerile del quale la politica dovrà assumerne gli oneri, è stato denunciato stamane in un comunicato dell’Associazione armatori nel quale si porta a conoscenza del nuovo problema da affrontare per la categoria. “Per la marineria di Pescara le difficoltà non sono ancora terminate. In questi giorni stanno arrivando le cartelle esattoriali, anche da decine di migliaia di euro, e abbiamo non poche difficoltà ad affrontare anche questo problema”. Lo dice Mimmo Grosso, rappresentante dell’Associazione Armatori Pescara, che parla della situazione della categoria, sempre molto delicata, legata al mancato dragaggio del porto di Pescara. “Ci stiamo muovendo – spiega Grosso – per fare in modo di tornare in mare dopo aver messo a punto anticendio, erogazione dell’acqua e dell’energia elettrica. Aspettiamo che l’avamporto venga messo in sicurezza e non appena avremo anche la copertura assicurativa sposteremo le imbarcazioni al ponte del mare, (lato sud), per garantirci l’uscita. Crediamo che non sarà possibile prima dell’inizio di aprile ma speriamo che per quella data riusciremo a raggiungere l’obiettivo anche perché molte imprese sono in grossa difficoltà e non possono aspettare ulteriormente per la ripresa dell’attività. Sarebbe stato opportuno, ma da questo punto di vista le nostre richieste sono rimaste inascoltate, assicurare una moratoria alle imprese di pesca per quanto riguarda i debiti erariali e i mutui. Non è stato possibile e oggi molti di noi si trovano con somme da capogiro da pagare, ma senza liquidità per adempiere – dice sempre Grosso. Un problema che non sappiamo come affrontare tanto più che non abbiamo ancora notizie precise sulla erogazione della cassa integrazione guadagni per i primi tre mesi del 2013. Si attende in via libera da Roma e ci auguriamo che il presidente della Regione Gianni Chiodi possa lanciare un sollecito ai ministeri competenti così come speriamo che il presidente si interessi delle vicende della Alberadan, una unità da pesca rimasta fuori da tutti i benefici”. Ancora una volta, insomma, davanti all’ennesimo problema che mette in ginocchio le imprese della pesca, armatori e pescatori denunciano le loro difficoltà con maturità sociale e sobrietà dimostrativa. Non vi era necessità di conferma su tutto ciò, ma ancora una volta è bene mettere in risalto la fierezza e la compostezza nelle rimostranze di componenti una categoria messa in ginocchio da una politica sorda, purulenta e ossessivamente ripetitiva nell’atteggiamento di promettere e non mantenere. Facile dare responsabilità alla burocrazia, come se quest’ultima l’avessero inventata i marziani!
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