L’Aquila e Roma, amicizia e storia
L’Aquila – (Foto: Alemanno e Santangelo) – La presenza del sindaco di Roma Alemanno a L’Aquila (specialmente sulle montagne aquilane, per lui che è alpinista provetto) non è una novità , nè è riferibile solo al dopo terremoto. Alemanno è sempre stato un amico della città , dove conta amici, tra i quali il giornalista e scrittore Salvatore Santangelo. Ora c’è anche un patto tra il primo cittadino della capitale e il sindaco dell’Aquila, Cialente, per una intensificata collaborazione in attesa delle sfide del futuro, che a L’Aquila è essenzialmente la ricostruzione fisica e psicologica della popolazione. In un incontro svoltosi ieri, Alemanno – invitato dall’associazione L’Aquila che rinasce, di cui è animatore Santangelo – il patto è stato rafforzato e solennizzato: L’Aquila e Roma nel cuore della “nuova Italia”. Tutto parte da un presupposto solido: Lazio e Abruzzo sono il cuore della penisola, il punto nodale della dorsale appenninica e a loro spetta un ruolo quasi naturale, che la collaborazione esalterà in iniziative non solo culturali, turistiche, commerciali, di promozione e di sviluppo. la cerniera tra Nord e Sud del Paese, appunto l’antica Sabina (tra l’altro storicamente “madre” di Roma), potrà interpretare una nuova realtà . L’Abruzzo aquilano è, nei decenni del ’900 e oggi ancora di più, il bacino turistico più “romano”. Le scoperte archeologiche degli ultimi anni, sugli antichi abitatori dell’area aquilana prima che, nel medio evo, comparisse la città -sintesi di varie etnie pre-esistenti, dicono che prima che Roma nascesse, nell’Aquilano e in altre sedi abruzzesi, esistevano civiltà e insediamenti di cultura elevata, in seguito nel tempo divenuti colonie e prefetture romane. Il legale, dunque, c’è, ed è anche molto datato.
Non resta che rinverdirlo e attualizzarlo. Del resto i romani sapevano benissimo che verso l’Abruzzo dovevano rivolgersi, lo dimostrano le diverse vie consolari costruite, appunto, per varcare le montagne e puntare sull’Abruzzo.
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