Ricostruzione, Rapagnà a Barca
L’Aquila – Riceviamo da Pio Rapagnà, Mia Casa: “Alfine di promuovere una più sollecita ricostruzione “pesante” e la messa in sicurezza antisismica di un preziosissimo e consistente patrimonio abitativo pubblico, di proprietà delle ATER e dei Comuni colpiti dal terremoto di 4 anni fa, ho scritto questa “Lettera aperta” al Ministro per la coesione territoriale Dott. Fabrizio Barca, che, a nome del Mia Casa d’Abruzzo, con la presente comunicazione alla Stampa, chiedo sia resa nota allo stesso Ministro, alle altre Istituzioni competenti e alla opinione pubblica abruzzese. “Egregio Sig. Ministro, nella mia qualità di Coordinatore regionale del Mia Casa d’Abruzzo e di ex-Parlamentare, sollecito, ancora una volta, a mettere in agenda e fissare la data per un “Incontro ufficiale” da tenersi a L’Aquila alla presenza delle Istituzioni pubbliche regionali e locali e dei “soggetti attuatori” della ricostruzione e della messa in sicurezza antisismica degli alloggi e degli Edifici di Edilizia Residenziale Pubblica di proprietà dell’ATER e dei Comuni del cratere.
Gli Inquilini e gli Assegnatari “attendono risposte certe” in merito alla “ricostruzione” delle Case Popolari di proprietà ATER e dei Comuni e alla “messa in sicurezza antisismica” degli innumerevoli alloggi realizzati nelle zone ad alto rischio.
In questi 4 anni trascorsi dal 6 aprile 2009 è rimasta “completamente ferma” la ricostruzione “pesante” degli edifici inagibili classificati E affidata quale “soggetto attuatore” al Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche.
Ai fini della necessaria opera di “messa in sicurezza antisismica”, il Mia Casa d’Abruzzo ha più volte denunciato che ci sono circa 4.848 alloggi di proprietà delle 5 ATER della Regione Abruzzo sui quali “intervenire” con la massima urgenza, mentre le “Case parcheggio” e le altre abitazioni di proprietà dei Comuni a rischio sismico sono più di 800.
La immediata e concreta “disponibilità” dei dati elaborati e aggiornati da “Abruzzo Engineering” dovrebbe oggi consentire ai Comuni, agli Enti gestori ed ai “soggetti attuatori” di realizzare in tempo utile una “seria riparazione e ricostruzione” degli alloggi.
In tale contesto, in attesa della ricostruzione e del “ritorno a casa”, agli inquilini ancora sfollati viene richiesto di pagare un “contributo alle spese” di gestione e manutenzione degli alloggi dei Complessi C.A.S.E. e M.A.P., Fondo Immobiliare e Affitto concordato, quasi un canone di affitto “maggiorato”, di molto superiore al “canone sociale” stabilito dalla Legge Regionale 96/96.
Purtroppo, aldilà delle buone intenzioni dei soggetti attuatori competenti, mentre l’ATER ha avviato 91 interventi per la riparazione e ricostruzione “leggera”, il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche e il Comune dell’Aquila sono sostanzialmente “fermi” nell’opera di ricostruzione “pesante”, mentre l’intero patrimonio abitativo pubblico dell’ATER e del Comune dell’Aquila, presenta oggi una situazione “drammatica”.
Sulla base della Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3803 del 15 agosto 2009, i 150 milioni di euro valutati come spesa complessiva sono stati suddivisi e assegnati rispettivamente, 107 milioni di euro per gli interventi da effettuarsi sugli immobili di proprietà dell’ATER e 43 milioni di euro per gli interventi da porre in essere sugli immobili di proprietà dei Comuni del cratere e del Comune dell’Aquila in particolare”.
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