“Dragaggio, ok lavoro di squadra”
Pescara – MA SI DIMENTICA CHE PULIRE I FONDALI E’ SOLO ROUTINE… – “Se l’Arta nei prossimi giorni confermera’ la bonta’ delle analisi sul materiale del porto di Pescara effettuate da un laboratorio di Rimini, attestando l’assenza di ddt nell’area portuale da dragare, vorra’ dire che la squadra composta dal sottoscritto quale commissario straordinario del dragaggio, l’Arta, il Rup, il Ministero dell’Ambiente, la Protezione civile, il Comune, la Regione e la Camera di commercio, aveva effettuato un buon lavoro. Un lavoro, ricordo, che aveva condotto in pochi mesi alle operazioni di dragaggio dell’avamporto, poi bloccate per la presunta presenza di ddt nella zona del porto da dragare”. Lo afferma il presidente della Provincia Guerino Testa che sottolinea la “soddisfazione per l’imminente avvio dei lavori di escavo” rivendicando allo stesso tempo la bonta’ dell’operato del team da lui messo in piedi per le operazioni di rimozione del materiale accumulato sui fondali del porto.
“Spiace constatare – precisa Testa – che e’ stato necessario attendere tanto tempo prima di arrivare a questa verita’. Sono passati 15 mesi da allora, 15 mesi di stop a discapito della marineria pescarese e degli operatori commerciali, e non solo. Oggi siamo esattamente al punto in cui eravamo allora, con conseguenze che sono state a dir poco devastanti per la citta’: Pescara, a causa di quello stop, ha perso il collegamento via mare con la Croazia e per gli operatori commerciali e marittimi si e’ aperta una fase drammatica, avendo dovuto affrontare le difficolta’ legate a un porto impraticabile e non dragabile a causa del ddt che oggi non compare piu’. Certo, la scienza potrebbe rispondere che situazioni del genere sono possibili, perche’ e’ sufficiente modificare i campioni da analizzare per avere risultati diversi. Ma quanto accaduto lascia comunque sbigottiti perche’, per colpa del ddt che oggi sarebbe scomparso, sono trascorsi 15 mesi di grandi tensioni e sono stati spesi milioni di euro di fondi pubblici. E’ ovvio – aggiunge Testa – che sono pienamente soddisfatto per i risultati raggiunti dal Governo su questa vicenda, tuttavia non posso non esprimere amarezza per il tempo sprecato. Spero che non sia avvenuto tutto inutilmente e che il porto sapra’ rinascere dopo tutte queste vicissitudini. E mi chiedo se tutto questo poteva essere evitato. Tra l’altro le ultime analisi hanno anche dimostrato che il nostro lavoro (che aveva costi irrisori rispetto agli attuali) fosse certificato dal punto di vista ambientale, contrariamente agli allarmi lanciati da piu’ parti sulla tossicita’ dei fanghi da dragare, e anche questo aspetto la dice lunga sul pressappochismo che caratterizza molti scienziati improvvisati che hanno preso la parola sul porto solo per il gusto di dire qualcosa mortificando la citta’ e danneggiandone l’immagine in piena stagione balneare”.
(Ndr) – Nessuno nega, o ha mai negato, il sincero impegno del presidente Testa per il dragaggio. Tutti però si meravigliano che ci si possa compiacere di averlo svolto (e oltre tutto in tanti enti…) visto che dragare un porto canale è manutenzione di routine, che avviene ovunque e periodicamente. E’ come stupirsi del fatto che quando piove, l’acqua bagna.
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